Flc Cgil Lombardia a Bussetti: non conosce il Sud ma anche nella nostra Regione

Flc Cgil Lombardia a Bussetti: non conosce il Sud ma anche nella nostra Regione

Milano – Con una specie di lettera aperta segreteria Flc Cgil Lombardia, critica le parole del ministro dell’Istruzione Marco Bussetti. “Ad ascoltare le parole pronunciate dal ministro dell’Istruzione Bussetti durante la visita ad una scuola di Afragola in Campania, riesce difficile pensare che siano parole di un Ministro della Repubblica. Alla domanda di un giornalista che chiede se ci saranno investimenti per le scuole del Sud per colmare il reale divario con le scuole del Nord, il ministro trova normale rispondere: “No. Più sacrificio, più lavoro, più impegno. Vi dovete impegnare forte”. Caro ministro, è probabile che Lei non conosca la realtà che si vive in molte zone del Meridione. I dati statistici relativi ai servizi pubblici e alle risorse educative in quella parte di Paese sono drammaticamente inferiori rispetto ad altre Regioni; così crediamo che a Lei sfugga che nel Meridione c’è una maggiore povertà e una condizione sociale nella quale forte è il peso della presenza imperante di organizzazioni criminali che proprio dai ragazzi in età scolare prendono nuove leve. Ragazzi più vulnerabili proprio perché c’è necessità di rispondere alla povertà, in una realtà nella quale non ci sono asili nido, biblioteche, possibilità di tempo pieno perché i Comuni sono senza risorse o sono al dissesto finanziario. Una realtà nella quale molti sono i Comuni commissariati per infiltrazioni mafiose, dove la dispersione scolastica inizia nella fascia più critica, nelle scuole medie. Se un ministro colpevolizza le lavoratrici e i lavoratori del Sud come nelle vecchie campagne di stile leghista contro i meridionali e i fannulloni pubblici, per come sono messe le scuole nel meridione, dovremmo chiedere cosa ci stia a fare al Ministero se, per garantire una scuola che possa rispondere nel meridione a un vuoto sociale, alla dispersione scolastica, a una criminalità feroce, a una povertà elevata sia economica che sociale,  bastasse il solo lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori (abbandonati a se stessi). Ma vogliamo segnalare al ministro che esistono problemi anche al Nord. In Lombardia, per esempio, dove quest’anno ci sono 45.000 supplenti che stanno garantendo il funzionamento delle scuole, dove non ci sono insegnanti di sostegno specializzati perché non sono stati attivati dal Miur i corsi di specializzazione, dove si devono chiamare supplenti senza titolo di studio idoneo perché abbiamo esaurito tutte le graduatorie (dalla primaria alla secondaria), perché non si assegnano numeri adeguati di accesso all’Università o perché fare l’insegnante non è più un obiettivo dei giovani, visti gli stipendi e il non rispetto del valore del ruolo sociale dell’insegnante, dove abbiamo quasi 300 scuole senza Dirigente Scolastico e più di 500 scuole senza Direttore Amministrativo (Dsga) supplito da facenti funzione! Ci preme, quindi, solo richiamare l’art. 3 della Costituzione e gli obiettivi che la politica deve perseguire: “E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.