Ricerca, Lombardia vuole investire il 3% del Pil

Milano – L’obiettivo e’ ambizioso: portare gli investimenti in Ricerca al 3 per cento del Pil lombardo. La strada non sempre facile, ma il traguardo si puo’ raggiungere. Come lo ha spiegato l’assessore regionale all’Universita’, Ricerca ed Open innovation durante il convegno ‘La Sfida dell’innovazione’, dedicato in maniera particolare alle evoluzioni della ricerca clinica che stanno consentendo di identificare soluzioni terapeutiche sempre piu’ mirate.  Partendo dal presupposto che per innovare bisogna mettere in discussione i modelli acquisiti per cercarne di nuovi e di piu’ rispondenti, occorre, percio’, un cambio di mentalita’ importante. Per farlo la Regione Lombardia, prima in Italia, ha approvato una legge (le 29/2016) specificatamente dedicata a Ricerca e Innovazione). Un testo innovativo non solo perche’ nato dal confronto su piattaforma aperta con chiunque lo desiderasse, ma anche perche’ individua due tipi di innovazione: la governance del sistema e gli strumenti. “Il cambio di governance – ha detto – nasce dall’esigenza di guidare e coordinare le politiche della Regione Lombardia legate a Ricerca e Innovazione in modo unitario. Non possiamo piu’ permetterci di procedere a compartimenti stagni, per questo ci siamo dotati di una Cabina di regia inter assessorile e di Programma strategico triennale”.  Per quanto riguarda invece gli strumenti quello su cui sono state registrate risposte oltre le aspettative sono gli Accordi per la ricerca e l’innovazione. “Si tratta di un patto negoziale – ha continuato l’assessore – tra la Regione stessa e una rete composta da imprese di qualunque dimensione e centri di ricerca e/o Universita’, il cui obiettivo e’ arrivare a offrire prodotti e/o processi di altissima innovazione che avranno un impatto rivoluzionario sulla vita dei cittadini. Abbiamo stanziato 106 milioni di euro a fondo perduto e ricevuto 91 progetti arrivati”. Fino ad oggi ne sono stati finanziati 32, che hanno coinvolto 210 soggetti (130 imprese e 80 organizzazioni di ricerca). Di questi 32, 12 (quindi quasi il 40 per cento) si collocano nel settore biomedicale e delle Scienze della vita, a dimostrazione di come su questi terreni la ricerca viaggi a velocita’ impressionante. Regione Lombardia ha attivato anche un altro strumento che nei Paesi piu’ avanzati e’ in largo uso: il Foro della ricerca e dell’innovazione. E’ un organismo autonomo composto dai 10 migliori innovatori al mondo che avra’ il compito di elaborare pareri e proposte, individuare scenari di sviluppo tecnologico, definire ambiti e metodi di partecipazione pubblica. E soprattutto accompagnare le scelte della politica aiutandola a valutare per tempo gli impatti dell’innovazione sul sistema economico e sociale. Mancano poche settimane anche alla celebrazione della Giornata della Ricerca, calendarizzata l’8 novembre alla Scala, nel primo anniversario della scomparsa del professor Umberto Veronesi. “Un evento di portata nazionale – ha concluso l’assessore – che si propone come una sorta di gran gala’ della ricerca rivolto a tutte le eccellenze scientifiche e tecnologiche che operano qui da noi per un confronto con eminenti scienziati, imprenditori e personalita’ che a vario titolo si sono distinte nel mondo per il loro contributo all’innovazione e per il supporto alla promozione umana”. In quell’occasione sara’ consegnato il premio da 1 milione di euro “Lombardia e’ ricerca”, al neuro scienziato Giacomo Rizzolatti, che una giuria esterna ha ritenuto meritevole della vittoria finale per la scoperta dei ‘neuroni specchio’ le cui ricadute hanno effetto anche oggi e sono alla base di ricerche e studi che si stanno compiendo per la cura dell’epilessia.