FILCAMS CGIL FISASCAT CISL e UILTUCS Lombardia: contratto subito per il settore Vigilanza

FILCAMS CGIL FISASCAT CISL e UILTUCS Lombardia: contratto subito per il settore Vigilanza

Milano – “Non è più tempo di rimandare se si vuole tutelare la dignità del lavoro e difendere il potere d’acquisto dei cittadini oggi messo a dura prova anche dall’inflazione che sta colpendo tutti ma soprattutto i lavoratori”, affermano le segreterie di FILCAMS CGIL FISASCAT CISL e UILTUCS Lombardia. Le tre sigle sindacali hanno indetto un presidio che inizierà alle ore 10 di giovedì 23 con concentramento previsto in via Belvedere 2 a Como, dove hanno le sedi due fra le più grandi realtà della vigilanza, Sicuritalia e Mondialpol. “È fondamentale agire per trovare una soluzione affinché ci sia una diversa distribuzione della ricchezza che oggi vede un modello iniquo che sfavorisce soprattutto coloro che vivono da reddito dipendente, pensionati e lavoratori autonomi”. “La situazione dei lavoratori della vigilanza, che nella sola Lombardia sono oltre 20mila, è drammatica” spiegano i sindacati. “A peggiorare una condizione già gravata da salari lontani dal poter essere considerati dignitosi, ci sono le complesse condizioni lavorative alle quali sono sottoposti molti addetti, costretti a subire turni e orari improponibili pur di avere uno stipendio nemmeno dignitoso. Sono molti coloro che sono sottoposti a flessibilità e reperibilità costante da parte dei propri datori di lavoro, che non di rado comunicano cambiamenti di turno con un anticipo di poche ore, spesso il giorno stesso e a turno già iniziato”. “Non è ammissibile che nel nostro Paese ci siano così tanti lavoratori con contratti collettivi spesso scaduti da anni e che pur lavorando sono poveri. La domanda ci sorge spontanea: ma possiamo realmente ancora definirci un Paese civile?”. FILCAMS CGIL, FISASCAT CISL e UILTUCS denunciano “una situazione drammatica in cui versa il settore e lo stato di sofferenza e di profondo disagio dei lavoratori e delle lavoratrici che da ben sette anni senza un aumento salariale, con stipendi insufficienti, di fronte alla costante violazione delle norme di legge e dei contratti anche in tema di salute e sicurezza e alla cronica carenza di tutele adeguate rispetto all’evoluzione del settore”. “Problemi che vanno letti nel contesto già fortemente difficile di un’attività basata su contratti di appalto pubblici e privati, in cui la mancata definizione di norme adeguate per la tutela della professionalità e dell’occupazione espone migliaia di persone alla mera logica del massimo ribasso”. “Da evidenziare poi il colpevole “silenzio” delle istituzioni che non esercitano la funzione di controllo e intervento loro assegnata dalle norme vigenti, “comportamento ancor più inaccettabile se riferito a lavoratori e lavoratrici che quotidianamente garantiscono la sicurezza privata e pubblica, come ampiamente dimostrato dal lodevole impegno espresso durante l’intera fase emergenziale sanitaria, spesso facendosi carico di compiti impropri in nome dell’interesse generale. È ora di agire le persone non sono numeri e come tali hanno bisogno di risposte”. (www.imprese-lavoro.com)