La mafia uccide il lavoro

La mafia uccide il lavoro

Milano – Migliaia e migliaia di bandiere colorate, gialle fucsia e arancioni con la scritta di Libera, e un fiume di persone, più di 50mila, ha attraversato Milano da Porta Venezia a piazza Duomo, per il corteo organizzato da Libera e in occasione della 28 giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. In prima fila insieme a Don Luigi Ciotti e al sindaco di Milano Giuseppe Sala, ci sono Vincenzo Agostino il padre di Antonino, agente di polizia ucciso nel 1989 da Cosa Nostra, il fratello di Emanuela Setti Carraro, insieme ad altri parenti delle vittime di mafia, molti hanno appeso al collo la foto dei propri cari scomparsi. Vengono ricordati i nomi di Mario Diana, Pasquale Miele, Pasquale Pagano e tanti altri. Tutti insieme reggono uno striscione con il titolo della manifestazione, “è possibile”. Su un cartello si chiede giustizia per Mario Paciolla. Oltre 500 i familiari delle vittime arrivati a Milano da ogni parte d’Italia e dall’estero, per partecipare a questa giornata simbolica. Presente anche la Cgil col segretario generale Maurizio Landini e il segretario confederale Giuseppe Massafra. (www.imprese-lavoro.com)