Dl Recovery: soglia subappalti al 50% e uguale salario

Roma – Via libera del Cdm al decreto Recovery che contiene le semplificazioni per accelerare la realizzazione dei progetti e la governance dell’intero Pnrr (piano nazionale di ripresa e resilienza). Tra le modifiche principali – scrive Il Sole 24 Ore – quelle sui subappalti: la soglia sale dal 40 al 50% fino al 31 ottobre, con maggiori tutele per i lavoratori. Stralciata la norma che estendeva agli alberghi gli incentivi del Superbonus 110% (arriva invece una estensione a case di cura, ospedali, poliambulatori ma anche collegi, ospizi e caserme). Confermata l’esclusione del massimo ribasso. Saltano le assunzioni di 350 tecnici per l’attuazione delle disposizioni sulla governance del Pnrr. Confermata l’impostazione che affida al governo super poteri per portare avanti i progetti del Pnrr. La soglia del subappalto sale, dunque. Ma con particolari garanzie concordate con i sindacati. Il contratto di appalto, si legge nella bozza del Dl Recovery, «non può essere ceduto», così come l’integrale o «la prevalente» esecuzione dei lavori. Il subappaltatore deve garantire gli stessi standard qualitativi previsti nel contratto di appalto e riconoscere ai lavoratori lo stesso trattamento economico e normativo che avrebbe garantito il contraente principale, incluso il contratto collettivo nazionale. Le stazioni appaltanti devono inoltre assicurare «una più intensa» tutela del lavoro e della salute e sicurezza dei lavoratori e «prevenire il rischio di infiltrazioni» criminali. Dal primo novembre 2021 «viene rimosso ogni limite quantitativo al subappalto», ma «le stazioni appaltanti indicheranno nei documenti di gara le prestazioni o lavorazioni che devono essere eseguite obbligatoriamente a cura dell’aggiudicatario in ragione della loro specificità». Lo spiegano fonti di governo al termine del Cdm. Le stazioni dovranno indicare le opere per cui è necessario rafforzare il controllo dei cantieri e garantire una più intensa tutela delle condizioni di lavoro, salute e sicurezza e prevenire il rischio di infiltrazioni criminali, a meno che i subappaltatori siano iscritti nell’anagrafe antimafia.