Traffico di rifiuti tossici: scaricate nel bresciano 150mila tonnellate di fanghi contaminati

Brescia – I carabinieri forestali di Brescia hanno portato a termine le indagini relative all’inchiesta sui fanghi tossici che hanno coinvolto l’azienda Wte, che si occupa di progettazione costruzione e gestione degli impianti di recupero rifiuti nonché della produzione di fertilizzanti, ammendanti e correttivi per l’agricoltura. Il traffico illecito di fanghi tossici sarebbe avvenuto in tre stabilimenti nei comuni di Calcinato, Calvisano e Quinzano d’Oglio. Indagate 15 persone che avrebbero ricavato un profitto di 12 milioni di euro per un totale di 150mila tonnellate di fanghi contaminati. Le indagini dei carabinieri forestali, in collaborazione con la Dda antimafia di Brescia, sono partite a seguito di una serie di controlli da parte di Arpa presso lo stabilimento di Calvisano. L’obiettivo dell’agenzia era quello di capire se venisse perpetrata un’illecita gestione di ingenti quantitativi di fanghi: in particolare se l’azienda utilizzasse effettivamente i reagenti necessari al recupero dei rifiuti e se rispettasse le varie fasi di smaltimento. Sulla base di quando scoperto dagli inquirenti, sembrerebbe che non venissero utilizzati né i reagenti necessari né venissero rispettati i tempi di lavorazione minimi indispensabili per completare il ciclo di trasformazione e recupero del rifiuto. Sarebbero infatti state utilizzate delle sostanze che avrebbero accelerato il processo e fatto risparmiare sui costi delle materie prime. Lo smaltimento illecito di fanghi avrebbe procurato gravi problemi alla popolazione: l’emissione di vapori e gas, con sostanze spesso inquinanti, avrebbe infatti avuto ripercussioni sulla salute e la vita dei cittadini. In molti hanno lamentato spesso nausea, congiuntivi, bruciore alla gola, tachicardia e l’impossibilità di aprire porte e finestre. Gli odori sarebbero stati causati sia dalle lavorazioni all’interno degli stabilimenti che dall’uscita del materiale dagli impianti che dal sovraccarico dei mezzi che, spesso provocava perdita del materiale lungo le vie. Dunque danni gravissimi alle persone e all’ambiente.