Centri commerciali: rischio perdita di fatturato del 40%

Milano – Secondo il Consiglio nazionale dei centri commerciali (Cncc), associazione che riunisce proprietà, società di servizi e retailer, con le nuove chiusure che il governo vuole imporre si profila “una perdita di fatturato del 30- 40%, con pesanti ricadute anche sull’ occupazione, con migliaia di posti di lavoro a rischio”. Nel corso dei fine settimana, infatti, i 1.200 centri commerciali attivi oggi in Italia, stando a Federdistribuzione (grandi catene di distribuzione) e Confimprese (imprese della distribuzione moderna) realizzano circa il 50% del loro fatturato settimanale. In ballo ci sono i destini di 36.000 negozi (di cui 7.000 a gestione unifamiliare) e di oltre 587 mila occupati diretti. Lo scrive il quotidiano la Stampa. Il Cncc, dopo aver impugnato al Tar le ordinanze di chiusura di Piemonte e Lombardia, ieri in extremis ha controproposto di anticipare alle 18 la chiusura delle attività nei centri commerciali (ad esclusione di quelle essenziali), tenendo però aperto dal lunedì alla domenica ed attuando misure di contingentamento ancor più stringenti nei fine settimana. Per il presidente Roberto Zoia è “una proposta di buon senso, perché così si garantisce alle persone di fare la spesa senza aggregazioni”. La lettera inviata Conte, Boccia e Bonaccini, però, sino a ieri sera è rimasta senza risposta.