Politecnico: il Congresso Nazionale di Bioingegneria (2)

Milano – Di particolare interesse, durante la terza giornata del Congresso Nazionale di Bioingegneria, il settore delle tecnologie per la medicina che è il maggiore in termini di brevetti in Europa e le prospettive di mercato sono crescenti, anche in relazione all’allungamento delle aspettative di vita della popolazione. Nell’Unione europea il numero degli abitanti con più di 80 anni è destinato ad aumentare del 40% entro il 2030. L’Italia, in particolare, è il secondo Paese al mondo per longevità della popolazione, ma solo il 19esimo per longevità in buona salute. Questo è un punto centrale perché le tecnologie legate alla bioingegneria possono essere uno strumento di promozione della possibilità di avere una qualità della vita migliore. Si tratta di temi su cui i ricercatori di bioingegneria italiani sono all’avanguardia, contando il numero più alto di brevetti e di aziende spin-off rispetto agli altri settori. Rispetto all’eccellenza della ricerca, il bilancio non è però positivo se si pensa che, nel settore, l’Italia è al dodicesimo posto per le esportazioni e all’ottavo come importatore. Il saldo negativo della bilancia commerciale come si può spiegare?  Di questo e di altri temi, legati all’industria e di come far diventare il settore un volano per lo sviluppo, si parlerà nel forum dedicato. Il forum affronterà, inoltre, il tema della nascita di start up della ricerca nell’ambito dell’Ingegneria Biomedica. La discussione del tema sarà affidata a due importanti esperienze che includono la generazione di impresa e il finanziamento di rischio. Secondo l’Osservatorio “Produzione, ricerca e innovazione nel settore dei dispositivi medici in Italia” di Assobiomedica (l’associazione di Confindustria che raggruppa queste imprese) sono 3.883 le imprese di dispositivi medici in Italia e 350 le start-up, di cui il 44% ha origine come spin-off della ricerca pubblica: si tratta di industrie molto ‘giovani’, con un’età media di 6 anni. Il maggior numero di start-up risulta attivo nel comparto della diagnostica avanzata (35%), gli altri ambiti di attività sono l’oncologia (10%), il cardiovascolare (8%), la nutraceutica (8%), la medicina degenerativa (7%).