Lombardia: motore dell’economia italiana, crescono i residenti (1)

Milano – La Lombardia è l’unica Regione italiana – oltre al Trentino – che nello scenario previsionale del Cresme vedrà crescere la popolazione nei prossimi anni. Popolazione che tra il 2001 ed il 2016 è cresciuta di oltre 985mila abitanti, passando da 9,033 a 10,019 milioni di residenti. Questa crescita continuerà anche nei prossimi venti anni quando la Lombardia potrà contare tra i 10,284 e i 10,722 milioni di abitanti. Sono questi alcuni dei dati parte di una ricerca sulla situazione economica della Regione, commissionata al Cresme dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori ed illustrata oggi a Milano nel corso della tredicesima tappa di avvicinamento – organizzata, quest’ultima, insieme alla Consulta Regionale Lombarda degli Ordini degli Architetti PPC – al Congresso Nazionale in programma a Roma dal 5 al 7 luglio prossimi. In Lombardia, non solo la popolazione ma tutti i settori dell’economia sono in crescita e il mercato del lavoro recupera il gap pre-crisi e la regione si conferma motore trainante dell’economia nazionale. Il PIl regionale è tornato a crescere dal 2014; nel 2016, in base ai dati ufficiali, è cresciuto dell’1,2%, più dell’economia nazionale e secondo le stime per il 2017 e il 2018 dovrebbe rafforzare la crescita, con un tasso di poco inferiore al 2%. L’economia vanta una domanda florida, sia nella componente nazionale, con i consumi delle famiglie, in particolare, che si sottraggono anche al rallentamento previsto per la componente pubblica nel 2018, e quella estera che proprio nel dato complessivo per il 2017 segna un’importante accelerazione. Nel 2017 si conferma la solidità dei servizi e il forte calo dell’agricoltura, si ferma la corsa del manifatturiero e si interrompe la fuoriuscita di occupati dal settore delle costruzioni, per un saldo complessivo del +1,7% rispetto al 2016. In tutto il periodo 2008-2017 i servizi hanno attratto oltre 146mila addetti, per effetto di una crescita di 43 mila unità nel settore del commercio, trasporti e ricettivo, e di altrettanti nei servizi vari (trasporto, comunicazioni, servizi professionali).