Lavoro: Provincia Bergamo condannata per comportamento antisindacale

Bergamo – La Provincia di Bergamo è stata condannata per comportamento antisindacale con sentenza emessa dal Giudice Raffaele Lapenta del Tribunale di Bergamo che ha accolto il ricorso depositato lo scorso 7 giugno 2016 da FP Cgil e Cisl FP con cui l’ente veniva accusato di comportamento contrario agli interessi del lavoratori, in relazione al fondo di produttività. Una condanna per non aver dato “piena esecuzione agli obblighi contrattuali assunti con il CCDI 2015, decidendo unilateralmente di non corrispondere ai dipendenti parte del compenso per la produttività individuale previsto dal citato CCDI” e di conseguenza il Tribunale ha ordinato ”alla Amministrazione resistente di cessare il comportamento illegittimo e rimuoverne gli effetti mediante la riassegnazione della somma di € 121.970,30 al CCDI del 29.12.2015”. Per Mario Gatti, segretario generale Cisl Funzione Pubblica Bergamo “Un risultato pienamente soddisfacente. Infatti, i 122.000 euro tolti unilateralmente dal fondo per il salario accessorio da parte dell’Amministrazione provinciale, dovranno essere restituiti al contratto decentrato e, quindi ai dipendenti. Nel merito della controversa riduzione unilaterale del fondo, il Giudice ha, peraltro, dato piena ragione alle osservazioni mosse, sia per quanto riguarda la corretta applicazione della legge che per la violazione delle prerogative e della dignità delle ricorrenti organizzazioni sindacali. Il decreto del Tribunale di Bergamo, tuttavia non riguarda solo il CCDI del 2015, ma anche quello del 2016, per il quale gli effetti delle scelte unilaterali della Provincia di Bergamo hanno comportato una riduzione del fondo per la produttività di oltre 360.000 euro”. “L’esito del ricorso fa giustizia – rimarca il Segretario Generale CISL FP Bergamo – del tentativo, palese quanto maldestro, del Presidente della Provincia di Bergamo e dei suoi “tecnici” consiglieri di estromettere dalle trattative e isolare le sole organizzazioni sindacali, CISL FP e FP CGIL, non disposte ad accettare le loro scelte unilaterali; di quelle organizzazioni sindacali disposte a firmare qualsiasi contratto pur di ottenere il riconoscimento di non si sa quale ruolo dal datore di lavoro”.