Primo Maggio, Stanzione (Cgil): combattere la precarietà e garantire sicurezza
Milano – Per la manifestazione del Primo Maggio Cgil, Cisl e Uil hanno scelto lo slogan ‘Costruiamo insieme un’Europa di pace, lavoro e giustizia sociale”. I sindacati hanno dedicato la giornata al ruolo dell’Europa in un momento storico complesso tra crisi ambientale, sociale e guerre in corso a pochi passi dall’Italia. Diversi gli interventi che si sono succeduti sul palco davanti a palazzo Marino. Al centro, tra i temi, resta sempre la sicurezza sul lavoro. Il segretario Uil, Enrico Vezza, ha ricordato che “in Lombardia negli ultimi cinque anni ci sono stati oltre mille morti sul lavoro, già 29 dall’inizio dell’anno. Per arrivare a morti zero bisogna abbattere il precariato, fare formazione e aumentare l’attenzione”. Il segretario milanese della Cisl, Dario Gerla, ha spiegato l’importanza di continuare il dialogo con il governo perché “un sindacato responsabile deve andare ai tavoli”. A un tavolo con istituzioni e associazioni datoriali pensa anche Luca Stanzione, segretario della Cgil: “Tutti i rinnovi dei contratti che abbiamo siglato superano il 12%” però “la contrattazione di secondo livello non basta perché la maggior parte della gente lavora in aziende medie e piccole dove questa contrattazione non c’è. E ci vorrebbe una assunzione di responsabilità di tutte le parti in campo, a partire dagli enti locali”. Ieri, durante un’intervista alla TGR, Luca Stanzione aveva ricordato la situazione critica del mondo del lavoro. “Aumenta l’indice che misura la diseguaglianza tra i redditi, l’occupazione è stabile ma è dominata dalla stagionalità e dalla precarietà del lavoro legata soprattutto al turismo. E c’è un’area metropolitana che non cresce, siamo alla stagnazione. Una condizione molto preoccupante”. Oggi (dopo la stagione del Covid ndr) la qualità del lavoro è peggiore, nonostante la nostra area si sia sviluppata più del resto del paese”. Per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro “bisogna intervenire sulla catena degli appalti e dei subappalti: è nel mancato controllo dei processi produttivi che si annida il rischio di morti ed infortuni sul lavoro”, ha spiegato il segretario milanese della Cgil.