Olio: la Lombardia tiene con 627 tonnellate

Milano – Olio d’oliva, Lombardia in controtendenza. Secondo le ultime analisi di Coldiretti, elaborate sulla base dei dati Ismea/Unaprol presentati alla Giornata nazionale dell’extravergine italiano al Mandela Forum di Firenze, la produzione 2016 dovrebbe andare oltre le 627 tonnellate come l’anno scorso, mentre in quasi tutto il resto d’Italia si prevedono cali dal 17 al 45 per cento. La Lombardia resiste e vanta anche il primato dell’olio più settentrionale, con quello della Valtellina ottenuto da piante che si trovano sopra il 46esimo parallelo nord, la stessa latitudine di parte del Canada e di alcune regioni della Mongolia centrale. Con 700 mila alberi e 2.000 ettari a uliveto, la Lombardia – spiega la Coldiretti regionale – può contare su oltre 1.900 aziende olivicole e su una trentina di frantoi distribuiti fra le province di Brescia, Bergamo, Como, Lecco, Varese, Sondrio e Mantova. La raccolta è prevista ai primi di novembre. Le DOP sono 2 (Laghi Lombardi e Garda), mentre ci sono 7 varietà autoctone. L’olio d’oliva lombardo viene esportato in Germania, Francia, Stati Uniti, Giappone ed Emirati Arabi. Ma la Lombardia, con 24 milioni di litri, è anche la regione che consuma più olio in Italia. Nelle bottiglie riempite a livello nazionale che in 2 casi su 3 contengono prodotto straniero proveniente per oltre il 60% dalla Spagna, il 25% dalla Grecia, ma per quasi il 10% da un paese extracomunitario come la Tunisia. Gli oli di oliva stranieri – precisa la Coldiretti – vengono spesso mescolati con quelli nazionali per acquisire, con le immagini in etichetta e sotto la copertura di marchi storici, magari ceduti all’estero, una parvenza di italianità da sfruttare sui mercati nazionali ed esteri. Sotto accusa è la mancanza di trasparenza nonostante sia obbligatorio indicarla per legge in etichetta dal primo luglio 2009, in base al Regolamento comunitario n.182 del 6 marzo 2009. Sulle bottiglie di extravergine ottenute da olive straniere in vendita nei supermercati è quasi impossibile, nella stragrande maggioranza dei casi, leggere le scritte “miscele di oli di oliva comunitari”, “miscele di oli di oliva non comunitari” o “miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari” obbligatorie per legge nelle etichette dell’olio di oliva.