Latte: Lombardia, coordinamento tra regioni favorisce sviluppo

Villastellone (To) – “Alla base del nostro svantaggio competitivo di sistema paese c’e’ un deficit strutturale di tipo organizzativo. Sono troppo poche e concentrate le realta’ nelle quali il prodotto viene valorizzato direttamente dagli agricoltori. Per anni hanno investito su grandi cooperative di raccolta che si interfacciavano con l’industria ma questo e’ diventato il collo di bottiglia. Serve sempre piu’ specializzare le aziende, spingerle verso la trasformazione diretta e quando non possibile verso forme di associazione consortile”. Lo ha spiegato l’assessore all’Agricoltura di Regione Lombardia, Gianni Fava, che ha partecipato oggi a un incontro stampa organizzato a Villastellone (To) da Cia insieme all’assessore piemontese all’Agricoltura Giorgio Ferrero. Al confronto sono intervenuti Dino Scanavino, presidente nazionale Cia, e Lodovico Actis Perinetto, presidente Cia regione Piemonte. “C’e’ un problema di comparto, meno sviluppato dove e’ organizzato e piu’ forte dove lo e’ di meno – ha detto Fava – . In Lombardia in questa fase abbiamo infatti alcune aree simili a quelle del Piemonte in termini di crisi, altre invece che la crisi non l’hanno quasi vista”. Emblematici a riguardo i dati recenti del Psr. “Un terzo delle domande arriva da Mantova, l’80% delle quali sulla filiera del latte. C’e’ gente che investe ancora sul latte, ma dove l’organizzazione nasce da una tradizione di filiera. Il produttore di latte mantovano che va a grana anche nella fase di crisi di marzo non ha avuto problema a collocare il latte”. “Il coordinamento tra regioni e’ fondamentale – ha detto Fava – . Oggi si parla di macroregione agricola del nord in un documento ufficiale dello Stato ed e’ un passaggio importante: se le regioni continuano a mostrarsi unite negli intenti possono ottenere risultati importanti. Non possiamo continuare a chiedere allo Stato che non puo’ piu’ darci niente”.