Milano – Botta e risposta sulla sanità tra i governatori dell’Emilia, Stefano Bonaccini (prossimo alla scadenza elettorale) e della Lombardia Attilio Fontana. Bonaccini, parlando durante un incontro sindacale, ha detto: “La mia avversaria legittimamente dice: ‘se arrivo io, modello lombardo’. Invece, finché ci siamo noi, il modello lombardo no!”. “La centralità della sanità sarà pubblica, perché uno povero deve essere curato allo stesso modo di un ricco”, ha aggiunto. Pronta la risposta di Fontana: “Caro presidente Bonaccini, in Regione Lombardia ogni paziente viene curato a prescindere dalla sua condizione economica. Anzi, ricordo che il 70% delle prestazioni effettuate nelle nostre strutture ospedaliere e’ totalmente esente dal pagamento del ticket”. “Ricordo al collega Bonaccini – prosegue il governatore – che proprio nell’ottica di venire incontro alle categorie piu’ bisognose abbiamo integrato le esenzioni nazionali, con quelle regionali rivolte a: cittadini con eta’ uguale o superiore a 66 anni (fino a un reddito familiare fiscale annuale pari a 18.000 euro); a pazienti affetti da patologie croniche e da malattie rare”. “Proprio grazie alla collaborazione tra pubblico e privato, inoltre – prosegue -, tutti i cittadini, anche provenienti da altre regioni o talvolta Stati, possono accedere alle cure dei piu’ importanti Irccs (Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico) privati, come il San Raffele o l’Humanitas. Il modello lombardo e’ riconosciuto come un’eccellenza per questa virtuosa collaborazione, ma e’ al pubblico che viene lasciata la governance”. “Comprendo la dialettica elettorale – ha concluso Fontana -, ma far intendere che nella nostra regione un povero non sia curato come un ricco e’ un’affermazione inaccettabile”.