Occupazione Record, Sabella (Oikonova): “OCSE conferma trend positivo. Ma se facessimo emergere il lavoro nero, l’Italia sarebbe sui livelli delle altre economie avanzate”

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Occupazione Record, Sabella (Oikonova): “OCSE conferma trend positivo. Ma se facessimo emergere il lavoro nero, l’Italia sarebbe sui livelli delle altre economie avanzate”

Roma, 17 aprile 2024 – “Il tasso di occupazione al 62,1% e il tasso di attività al 67,1% sono numeri record per l’Italia. Va detto però che l’UE considera una società in equilibrio quando almeno il 75% della popolazione attiva risulta effettivamente occupata”- spiega Giuseppe Sabella, Direttore del Centro Studi Oikonova, commentando i dati Ocse sull’occupazione. “Quasi tutte le economie avanzate sono su questi livelli, l’Italia non lo è. Il problema vero del nostro Paese è il lavoro nero con circa 3 milioni di lavoratori e lavoratrici che non sono regolarizzati (ISTAT). Si tratta di circa il 10% della popolazione attiva, un tasso che nessun altro Paese europeo raggiunge. Se nel calcolo degli occupati considerassimo questi 3 milioni, il tasso di occupazione raggiungerebbe il 74% e sarebbe molto vicino alla soglia indicata dalla UE. Insieme all’occupazione crescente, anche il tasso di inattività va diminuendo (dal 24% al 18% tra il 2021 e il 2023, secondo le ultime rilevazioni Istat). Questo perché vi è, da qualche tempo, una nuova tendenza nel mercato del lavoro italiano (così come europeo). Anche in ragione del calo demografico, le aziende oggi faticano a trovare e a impiegare persone e competenze. I livelli di posizioni vacanti, infatti, non sono mai stati così alti. Chiaro che, in questa situazione, vi sia una propensione a stabilizzare lavoratori e lavoratrici. Resta poi del tutto aperto il problema delle basse retribuzioni, ma questa è un’altra storia” – conclude Sabella.