Filt Cgil, sindacati e Regione: scontro sul futuro di Trenord

Filt Cgil, sindacati e Regione: scontro sul futuro di Trenord

Milano – I gravi problemi del trasporto pubblico regionale, in larga misura, restano irrisolti. Regione Lombardia insiste per controllare la maggioranza di Trenord, mentre Filt Cgil, UilTrasporti e molte altre organizzazioni sindacali, con una nota, si dicono contrarie. “Apprendiamo dagli organi di informazione – si legge nella nota – che Regione Lombardia ha riproposto la richiesta di acquisire una quota di maggioranza di Trenord; attualmente posseduta paritariamente al 50% con il Gruppo FSI per tramite delle controllate Trenitalia ed FNM. Il Gruppo FSI per dichiarazione dell’amministratore delegato sempre come riportato dalla stampa si è detto possibilista riguardo alla proposta avanzata dal Presidente della Regione Lombardia Fontana. Come Organizzazioni Sindacali maggiormente rappresentative del mondo delle Attività Ferroviarie abbiamo già avuto modo di dichiarare come la governance paritaria di Trenord sia un modello che ha mostrato molte criticità gestionali da sanare, ma, allo stesso tempo, dobbiamo ribadire che una possibile posizione di maggioranza debba restare in ambito gruppo FS quale garanzia di maggior tutela e continuità del diritto alla mobilità dei cittadini italiani. Uno smembramento regionale del servizio di trasporto su ferro rischia di generare, al pari di quanto accaduto in altri settori e in altri Paesi, un’Italia a due o più velocità; riteniamo invece indispensabile che un unico player di rilievo nazionale abbia il compito di garantire il diritto alla mobilità dei cittadini Italiani al quale è inesorabilmente legato lo sviluppo dei territori. Mentre la politica mondiale ed Europea prende la strada di sempre maggiori sinergie fra Paesi su modelli di mobilità condivisi, la Regione Lombardia sembra volersi chiudere all’interno dei propri confini ipotizzando addirittura un “polo regionale” del TPL in sinergia con ATM; ben vengano le sinergie fra aziende del settore trasporti che portino maggiore flessibilità del servizio ed un maggiore capillarità dello stesso, ma ipotizzare che la governance possa essere circoscritta ai confini di una sola Regione stride con l’evoluzione che l’intermodalità dei trasporti sta vivendo. Un’intermodalità che il gruppo FS nel recente passato aveva rilanciato cercando di avere un ruolo centrale anche nell’intreccio ferro gomma, un’intuizione purtroppo non perseguita fino in fondo e avrebbe potuto portare a soluzioni razionali ai problemi che oggi attanagliano il servizio Trenord. Il prossimo appuntamento delle Olimpiadi invernali del 2026 deve in questo senso rappresentare una sfida tra le due più grandi aziende di trasporto lombarde, Trenord e ATM, che hanno la possibilità di dare vita ad un’alleanza operativa che affronti i problemi del prevedibile incremento della richiesta di mobilità dell’evento, a fronte degli attuali limiti infrastrutturali (ad esempio le linee a binario unico in Valtellina). Per tutte queste ragioni perdere la centralità della governance del mondo del Trasporto Pubblico Locale su ferro rappresenta un rischio concreto di disallineamento geografico delle condizioni di trasporto dei cittadini, della continuità occupazionale e delle condizioni di lavoro degli addetti del settore. Reputiamo infine, nel confermare la difficoltà gestionale di una governance paritaria, che Trenord debba necessariamente essere governata da chi potrà dare garanzie di maggior tutela e continuità sia del diritto alla mobilità dei cittadini italiani che dei lavoratori in ambito ferroviario”, concludono Filt Cgil e i sindacati.