Lombardia, case popolari: contributo di solidarietà

Milano – Neutralizzare gli effetti della crisi energetica che impatta sulle famiglie lombarde in condizioni di indigenza o comprovata difficoltà economica, è l’obiettivo della delibera approvata oggi dalla Giunta regionale della Lombardia, su proposta dell’assessore a Casa a Housing Sociale Alan Christian Rizzi. La delibera, riguarda nello specifico le modifiche al regolamento regionale del contributo di solidarietà a favore dei nuclei assegnatari dei servizi abitativi pubblici, in comprovate condizione di indigenza o difficoltà economiche. “Dato l’eccezionale aumento dei prezzi dei prodotti energetici è necessario agire, come nella tradizione del buon governo di Regione Lombardia, con profondo senso di responsabilità” spiega l’assessore Rizzi. “D’intesa con Anci, Aler, associazioni di categoria degli inquilini e organizzazioni sindacali, abbiamo ritenuto più che mai necessario adottare questo provvedimento per sostenere le fasce più deboli della popolazione, alleviando così gli effetti degli aumenti per quanto riguarda le bollette per la stagione termica 2022-2023. Anche le altre modifiche apportate – conclude – vanno incontro alle nuove difficoltà economiche, che dopo la pandemia e con la crisi internazionale in corso, sono sempre più in aumento”. Il provvedimento passa ora alla Commissione consiliare competente per il parere previsto dalla legge regionale. Le modifiche al regolamento regionale introducono alcuni correttivi finalizzati a rendere l’impianto normativo maggiormente rispondente alle esigenze di efficacia ed efficienza del contributo di solidarietà già introdotto dalla legge regionale. Nel dettaglio le novità introdotte dalla modifica del regolamento. Vengono semplificati gli adempimenti a carico delle famiglie assegnatarie degli alloggi, prevedendo che la domanda per l’assegnazione del contributo regionale di solidarietà per i cittadini in condizioni di comprovate difficoltà economiche, possa essere presentata contestualmente all’anagrafe dell’utenza. Si introduce la possibilità per i servizi sociali comunali di partecipare al nucleo di valutazione che determina l’importo annuale del contributo da assegnare ai nuclei familiari al fine di definirne l’effettivo bisogno. Per quanto riguarda i nuclei familiari in comprovata difficoltà economica, il contributo di solidarietà riguarda il pagamento dei servizi a rimborso e solo in via residuale l’eventuale debito pregresso della locazione sociale. Il pagamento del canone, anche in misura parziale, o l’adesione a piani di rientro possono quindi essere ricompresi tra i criteri di valutazione delle domande per l’assegnazione del contributo regionale di solidarietà o per la determinazione del relativo importo. Inoltre, si prevede che il nucleo di valutazione, in sede di determinazione dell’ammontare del contributo, debba tener conto anche di eventuali bonus sociali erogati direttamente all’assegnatario per le utenze condominiali. Per i nuclei familiari in comprovate difficoltà economiche, poi, la determinazione del contributo può tener conto del pagamento, anche parziale, del canone di locazione e dell’adesione a piani di rientro. Tra le modifiche, si stabilisce anche per la Giunta regionale la possibilità di aggiornare i valori economici relativi alle spese standard dei servizi a rimborso, ai limiti massimi del contributo regionale di solidarietà, nonché alla soglia ISEE di accesso al contributo per gli assegnatari in condizioni di comprovate difficoltà economiche, in base alle risorse disponibili nel bilancio regionale. Infine, viene anche introdotta una disciplina di carattere eccezionale, limitata all’anno 2023, dovuta al perdurare degli effetti economici derivanti dall’eccezionale incremento dei prezzi dei prodotti energetici. Si tratta della facoltà per gli enti proprietari di assegnare, in via provvisoria e salvo conguaglio, un contributo ai nuclei familiari assegnatari, volto a neutralizzare o ad alleviare gli effetti degli aumenti delle spese di riscaldamento. Comuni e ALER possono, anche adottare, a titolo di concorso alla sostenibilità dei servizi abitativi pubblici per la parte di incremento delle spese di riscaldamento eventualmente non coperta dal contributo regionale di solidarietà, misure di compartecipazione al pagamento di tali spese, tutelando in particolare i nuclei familiari in condizione di maggiore fragilità.