Pavone (Ance): “Basta modifiche al Superbonus: a rischio imprese, lavoratori e famiglie”

Pavone (Ance): “Basta modifiche al Superbonus: a rischio imprese, lavoratori e famiglie”

Milano – ANCE Lombardia si unisce al forte grido di allarme lanciato dall’ANCE per le nuove modifiche alla disciplina dei bonus edilizi che dovrebbero entrare in vigore in 15 giorni, mettendo in grande difficoltà imprese, lavoratori e famiglie. “Siamo molto preoccupati delle novità che arrivano dal Consiglio dei ministri, che in pratica introducono un blocco del Superbonus” afferma Tiziano Pavoni, Presidente di ANCE Lombardia. “È da mesi che chiediamo di risolvere i problemi degli operatori delle costruzioni che stanno sviluppando interventi agevolati dai Superbonus mentre ora, oltre a registrare un nuovo e ulteriore blocco delle piattaforme per la cessione dei crediti, arriva un decreto-legge che stravolge le tempistiche e la disciplina dei bonus edilizi. Un vero tsunami per imprese, lavoratori e famiglie”. Pur comprendendo le necessità del Governo, cambiare repentinamente le regole in corso, senza un regime transitorio e senza lo sblocco della cessione dei crediti, significa mettere a repentaglio migliaia di imprese e decine di migliaia di posti di lavoro, con gravi ripercussioni sia economiche che in termini di transizione ecologica. Le nuove tempistiche, che anticipano di oltre un anno la riduzione delle agevolazioni, colpiranno principalmente i condomini che sono partiti per ultimi e, senza un regime transitorio adeguato e una soluzione concreta per sbloccare i crediti incagliati come quella individuata dall’Ance insieme all’ABI che prevede l’utilizzo degli F24, porterà al blocco definitivo del Superbonus. “Le novità ci sorprendono ancora di più” continua Pavoni “perché i bonus sono attualmente l’unico strumento disponibile per far raggiungere al patrimonio immobiliare gli obiettivi di riduzione della CO2 che il nostro Paese si è giustamente prefissato, tanto che Regione Lombardia nel programma regionale su energia, ambiente e clima li ha individuati quali contributo fondamentale per il rispetto dei target emissivi regionali, prevedendo addirittura in futuro un bonus lombardo da sviluppare in parallelo: o si decide che questa è una priorità o, diversamente, si deve dare a imprese, famiglie e Istituzioni nazionali e internazionali un altro messaggio”. “Chiediamo urgentemente un tavolo di confronto per definire un quadro di regole chiaro e stabile – conclude Pavoni – per consentire all’Italia di non arretrare nel percorso di crescita e di raggiungimento degli obiettivi di risparmio e di autonomia energetica che la maggioranza di Governo ha sempre dichiarato di voler perseguire”.