Filt Cgil, Uiltrasporti: sciopero low cost per tutelare lavoratori e sicurezza

Filt Cgil, Uiltrasporti: sciopero low cost per tutelare lavoratori e sicurezza

Milano – Lo sciopero nazionale nel settore del trasporto aereo low cost (assieme all’agitazione degli autonomi negli aeroporti) ha provocato profondi disagi tra i viaggiatori. “Capisco il disappunto di chi ha programmato le vacanze – spiega Angelo Piccirillo, segretario milanese della Filt Cgil – ma le controparti del settore low cost, con la loro inerzia, ci hanno spinto ad uno sciopero in una stagione sensibile. I problemi aperti sono importanti perché incidono sulle condizioni di lavoro del personale che viaggia, infatti vanno risolti problemi concreti di carattere normativo e salariale, come il numero dei voli e le condizioni di lavoro del personale. Va aperta immediatamente la trattativa”. In una nota di Filt Cgil e Uiltrasporti si legge: “I lavoratori italiani di Ryanair, Malta Air e CrewLink che hanno aderito numerosi alle azioni di sciopero, rivendicano contratti che garantiscano condizioni di lavoro dignitose, la cancellazione dell’accordo sul taglio degli stipendi introdotto per affrontare un periodo di crisi non più attuale e stipendi almeno in linea ai minimi salariali previsti dal contratto nazionale del trasporto aereo del nostro Paese, come prevede la legge”. “Confidiamo – affermano infine Filt-Cgil e Uiltrasporti – in un’immediata apertura al dialogo da parte di Ryanair, così da poter evitare ai passeggeri disagi e cancellazioni di voli durante il periodo estivo”. Con una lettera aperta al management delle low cost Filt Cgil e Uiltrasporti hanno stigmatizzato l’atteggiamento delle aziende: “Nonostante i vostri sforzi di dividere i lavoratori e nonostante le discriminazioni commesse fino ad oggi, tra cui la negazione delle minime aspettative sociali come la libertà di associazione e di contrattazione, il diritto ai congedi parentali, il diritto a turni equilibrati e ad adeguate valutazione dei rischi, non siete riusciti a mettere a tacere la vostra forza lavoro”. Per concludere con “Avete dimostrato ancora una volta che la vostra dirigenza non è in grado di gestire legittime relazioni industriali, esercitando pressioni sui singoli lavoratori e non rivolgendovi invece ai loro rappresentanti, scegliendo quindi sempre di colpire i più deboli”.