Salario minimo: Bonomi (Confindustria), nostri contratti sopra 9 euro l’ora

Salario minimo: Bonomi (Confindustria), nostri contratti sopra 9 euro l’ora

Trento – “Non so più come raccontarla, non e’ un tema di Confindustria, se tutti ritengono il salario minimo a 9 euro all’ora non ci tocca perche’ i nostri contratti sono tutti superiori”. Lo ha detto il presidente di Confindustria Carlo Bonomi intervenendo al Festival dell’economia di Trento, che ha toccato molti temi d’attualità. “Abbiamo lanciato il patto per l’Italia, per realizzarlo bisogna sedersi ad un tavolo. Le nostre proposte sono chiare, quelle degli altri ancora non le ho sentite”. “Noi proponiamo – ha aggiunto – di tagliare le tasse sul lavoro mentre le proposte del ministro Orlando non le ho ancora sentite. Quando riceverò una proposta seria e articolata, e se è migliorativa rispetto alla mia, sono pronto a firmarla”. “E’ innegabile che i redditi sotto i 35 mila euro stanno soffrendo. Allora dobbiamo intervenire in modo serio. E non e’ con i 200 euro una tantum che si risolve il problema, perche’ con una bolletta sono gia’ finiti”. “Quindi – ha proseguito – e’ opportuno abbassare il costo del lavoro e mettiamo i soldi in tasca agli italiani. E questo e’ strutturale, le risorse ci sono. Non fosse altro che questo Paese paga mille miliardi di spesa pubblica”. Il ministro Orlando se vuole “combattere il lavoro nero, io cancello i miei impegni e andiamo a Rosarno dove ci sono sacche di caporalato. Sono due anni che e’ ministro e non ho sentito mai parlarlo di questi temi e di fare proposte”. Sui temi energetici, “avevano chiesto di mettere un tetto al prezzo gas per evitare le speculazioni. Ma il governo ha scelto un’altra strada, quella di tassare gli extraprofitti che però qualcuno mi deve spiegare cosa siano …io conosco i profitti, i pareggi e le perdite ma gli extraprofitti non li conosco. Si poteva fare il tetto: era un’operazione di trasparenza proprio per evitare che ci fossero questi extraproftti perchè comunque sia su imprese e famiglie, nonostante la misura del governo, un peso enorme”. “Se con una tassazione al 10% si prevedeva un gettito di 4 mdl, base imponibile 40, vuol dire che 36 mdl rimangono a carico di imprese e famiglie e questo su base semestrale. Se lo moltiplico per 2 vuol dire che 72 mld di extra costi energetici comunque li pagano famiglie e imprese nonostante la tassazione sugli extra profitti. E questo è sbagliato”, ha concluso.