Ddl Concorrenza: balneari e ambulanti soddisfatti

Ddl Concorrenza: balneari e ambulanti soddisfatti

Roma – In attesa di leggere il testo approvato dal Consiglio dei ministri di oggi sulla concorrenza, buone notizie per ambulanti e balneari. Il governo Draghi ha deciso di promuovere una mappatura del settore, in attesa di prendere decisioni. Fabrizio Licordari, presidente nazionale di Assobalneari Italia aderente a Federturismo Confindustria, è entusiasta: “Dopo la notizia che le concessioni turistiche ricreative non sono oggetto del cosiddetto decreto concorrenza, Assobalneari esprime la soddisfazione per essere riuscita a fare comprendere al governo, attraverso i parlamentari che si sono sempre occupati della questione, che esiste già una legge dello Stato che è la 145/2018 (ovvero la legge di Bilancio per il 2019, ndr) già passata al microscopio dalla Commissione europea a suo tempo che non fu contestata, e che proroga le concessioni al 2033“. Anche se l’Unione europea ci ha messo in mora per i precedenti rinvii. “Mettere in discussione questo caposaldo sarebbe stato un errore gravissimo soprattutto in termini di prospettive per una ripresa economica del Paese e del turismo in particolare”, sostiene Licordari. “L’azione ora necessaria del governo è difendere nei confronti della Commissione europea le imprese turistico ricreative, e perciò anche gli stabilimenti balneari, dai morbosi è fin troppo interessati attacchi dei tecnocrati di Bruxelles” – definizione ironica, considerato che lo stesso ex presidente della Bce è stato spesso definito eurotecnocrate – “che vorrebbero favorire grossi gruppi di investitori esteri per impossessarsi dei nostri litorali a costo zero. L’esecutivo oggi deve proseguire la trattativa con Bruxelles partendo dalla perfetta risposta data alla richiesta europea di messa in mora dell’Italia facendo comprendere a quei signori, che manco sanno cosa significa impresa turistica, che siamo locatari di un bene e non di un servizio come lo stesso Bolkestein è venuto a dichiarare presso il Parlamento italiano”. Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a Fipe Confcommercio dice: “Bene l’esclusione dei balneari dal disegno di legge sulla concorrenza. Bene anche la ricognizione delle concessioni dei beni, del resto già prevista nella riforma della disciplina contenuta nella legge 145/2018 (legge finanziaria 2019). È tempo che si applichi, senza indugio, questa legge che delinea un percorso di riforma della materia non più dilazionabile. Non può vivere nell’incertezza la balneazione attrezzata italiana costituita da 30.000 imprese con 1 milione fra addetti diretti e indiretti”. Licordari concorda: “Le argomentazioni per uscirne ci sono, ma si tratta di risolvere l’annosa questione una volta per tutte a livello politico e non permettere che siamo pochi giudici ad esprimersi sul futuro di 30.000 imprese che contribuiscono a fare ripartire il settore economico del turismo favorendo occupazione e indotto. Ci auguriamo che quanto avvenuto oggi sia il primo passo per andare nella direzione giusta”.

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