Rinnovo del Contratto nazionale Legno-Industria: attivo sindacale per discutere i contenuti

 

 

Milano – Si è tenuto oggi l’attivo dei delegati del settore Legno Arredamento Industria per discutere dei contenuti dell’ipotesi di accordo di rinnovo del contratto di categoria scaduto il 31 marzo 2019. “Il testo di ipotesi di rinnovo è stato sottoscritto il 22 ottobre scorso ed è approfondito nella discussione nell’attivo di oggi in video conferenza – spiega una nota Feneal, Filca, Fillea – alla presenza di 135 tra delegati e membri delle segreterie sindacali della Lombardia. Nella discussione sono state approfondite tutte le parti relative al rinnovo contrattuale, e in particolare il modello salariale a doppia pista che prevede l’aumento di 70 Euro al livello medio, che misura anche l’incremento di produttività e flessibilità del settore, da erogare in due tranche, la prima a settembre 2020 e la seconda a gennaio 2021. Gli aumenti vanno a sommarsi al Trattamento Economico Minimo in busta paga e sono soggetti alle rivalutazioni annuali in base all’andamento dell’IPCA Generale, a gennaio 2021 e gennaio 2022. Abbiamo ottenuto un aumento dell’Elemento di Garanzia Retributiva erogata dalle aziende che non contrattano il Premio di Risultato. Da 18 a 25 Euro al mese per 12 mesi. Sono state implementate le misure di prevenzione della Salute e Sicurezza nei contratti di appalto e nella formazione aggiuntiva degli RLS. Abbiamo confermato il modello organizzativo dell’utilizzo delle ore di flessibilità aziendale con il rafforzamento del ruolo delle RSU. Abbiamo contenuto le richieste di utilizzo dei contratti a termine, somministrati e stagionali. Rafforzato il sistema di Welfare previdenziale con l’erogazione di un una tantum di 100 Euro a tutti i lavoratori iscritti al Fondo Arco e ai non iscritti ai quali sarà aperta la posizione per incentivare l’iscrizione al Fondo previdenziale integrativo del settore. Sono stati rafforzati i diritti dei genitori con un’integrazione economica a carico delle aziende fino al 60% fino a tre mesi di congedo parentale per le lavoratrici madri e i lavoratori padri. Facilitato il passaggio al part time reversibile per padri e madri al rientro dai congedi. Il testo sarà sottoposto nei prossimi giorni al voto delle assemblee delle lavoratrici e dei lavoratori”, conclude la nota.