L’Enav ha perso il 59,5% del traffico in 9 mesi

Roma – Bilancio negativo per l’Enav, la società che gestisce il traffico aereo civile in Italia, a causa soprattutto dell’emergenza Covid. La diminuzione della mobilità a livello internazionale si è tradotta, in termini di traffico, in un calo trimestrale del -59,5% su basa annua, passato da 7,9 milioni di passeggeri del periodo luglio-settembre 2019 ai 3,2 milioni di quest’anno. L’amministratore delegato dell’Enav, Paolo Simioni, ha spiegato che “il trasporto aereo rimane fortemente legato alla situazione pandemica a livello globale, con ripercussioni economico-finanziarie che impattano negativamente sul settore e che non ci lasciano completamente indenni”. “Grazie al contenimento dei costi e alla spinta sulle attività non regolamentate, stiamo fronteggiando le sfide che la pandemia ci impone. Rimaniamo concentrati sull’innovazione tecnologica, la digitalizzazione dei sistemi e la continua professionalizzazione delle risorse, salvaguardando la piena operatività e la sicurezza del servizio”, ha aggiunto. I ricavi dei nove mesi sono scesi del -14,8% su base annua (da 691,3 milioni a 589,1). l’utile netto di Enav è stato di 55,1 milioni (consenso a 48,2 milioni), in flessione su base annua del -44,2%. Anche i costi sono in calo: sono passati da 454,5 milioni a 413,4, mettendo a segno un decremento del -9%. L’indebitamento finanziario netto è di 228,2 milioni, con un effetto negativo di 354,6 milioni rispetto al dato del 31 dicembre 2019, quando il saldo è stato positivo per 126,4 milioni di euro. Dopo la pubblicazione dei conti, il titolo a Piazza Affari scambia al ribasso del 2,29% a 3,588 euro.