Confindustria, stop licenziamenti non favorisce ripresa

Confindustria, stop licenziamenti non favorisce ripresa

Roma – “La proroga del divieto di licenziamento ex lege rappresenta un rimedio di dubbia utilita’, soprattutto se finisse per ritardare o, addirittura, scoraggiare quegli interventi di riorganizzazione o di ristrutturazione d’impresa e quegli investimenti che potrebbero piu’ rapidamente assicurare competitivita’ e occupazione”. Lo afferma il direttore generale di Confindustria, Francesca Mariotti, in audizione sul dl agosto alla commissione Bilancio del Senato. Il divieto, “che non ha eguali in nessun altro Paese del mondo, non ha piu’ ragione d’essere in questa fase, che dovrebbe, invece, essere dedicata a favorire la ripresa delle attivita’”, sostiene sottolineando che tra l’altro costituisce “una significativa compressione della liberta’ di iniziativa economica”. Dopo “il minimo della recessione” toccato nel secondo trimestre (Pil -12,8% congiunturale e -17,7% tendenziale), “il terzo trimestre dovrebbe far registrare una variazione positiva, grazie alla risalita dell’attivita’ che e’ stata a fatica avviata a maggio-giugno. Tuttavia, il recupero e’ finora parziale e i rischi che si affievolisca sono alti, lasciando l’attivita’ su livelli troppo compressi”. Lo afferma il direttore generale di Confindustria, Francesca Mariotti, in audizione sul dl agosto alla commissione Bilancio del Senato. Inoltre, prosegue, poiche’ la variazione acquisita del Pil e’ di -14,7% al secondo trimestre, “con un rimbalzo nei mesi estivi tra l’8 e il 9% avremo, alla fine dell’anno, un calo compreso tra -10% e -11% (tenendo conto di un quarto trimestre debole, intorno allo zero) in linea con le stime del nostro Centro studi”. Peraltro, sottolinea infatti la dg di Confindustria, “alla luce del meccanismo di funzionamento, non si puo’ non evidenziare il paradosso per cui tale divieto, che costituisce una significativa compressione della liberta’ di iniziativa economica, finisca per ingessare maggiormente quelle imprese che hanno superato la fase acuta della crisi e si trovano, ora, ad affrontare nuove sfide in chiave di riorganizzazione”. Mariotti rimarca come sia “una delle priorita’ l’avvio di una riforma del sistema degli ammortizzatori sociali, che abbiamo sollecitato gia’ da meta’ luglio con un documento di proposte concrete”. Sempre in tema di lavoro, la previsione della misura dello sgravio contributivo totale fino a sei mesi per le assunzioni a tempo indeterminato “priva di una prospettiva strutturale, difficilmente avra’ l’efficacia sperata. Piuttosto, sarebbe necessario metter mano a una graduale e complessiva riforma, che finalmente preluda alla piu’ volte auspicata riduzione strutturale e generalizzata del cuneo contributivo”, rimarca Mariotti.