Contratti, Stirpe (Confindustria): su rinnovi sindacati non rispettano patti

Milano –  ”Nessuna pretattica. Delle due, una: o c’è un problema di comprensione delle regole, oppure qualcuno ha firmato accordi con quelle regole e ora si è pentito. E quando parlo di regole mi riferisco al Patto della Fabbrica, cioè l’accordo interconfederale sulla contrattazione siglato nel 2018”. Maurizio Stirpe il vicepresidente della Confindustria con delega al lavoro e alle relazioni industriali, lo sottolinea in un’intervista a ‘La Repubblica’. Sul contratto della sanità privata Stirpe aggiunge: ”Basta con ‘sta storia dei 12 anni. Vorrei ricordare che il contratto della sanità privata segue di regola quello della sanità pubblica che è stato rinnovato solo nel dicembre scorso. A giugno abbiamo raggiunto una pre-intesa, ma stenta a decollare perché vogliamo essere certi che ognuno faccia la propria parte. È previsto che le Regioni si facciano carico del 50% dell’onere degli aumenti contrattuali, ma mentre quelle del Nord hanno i conti a posto, nel Centrosud ci sono tante situazioni di emergenza finanziaria e questa cosa non ci tranquillizza”. ”Noi continuiamo a voler distinguere tra il trattamento economico minimo, il cosiddetto Tem, legato all’andamento dell’inflazione, e il trattamento economico complessivo, il Tec, all’interno del quale c’è anche una contrattazione ispirata alla crescita della produttività e riferita ai settori o alle singole aziende -spiega Stirpe-. Peraltro, la nostra posizione sul Tem vuole essere anche un segnale al governo teso a dimostrargli che non serve l’introduzione di un salario minimo legale”.