Covid 19, misure anticrisi per i taxi, Lombardia assente

Milano – “La crisi del comparto taxi riguarda l’intero territorio nazionale – spiegano in una nota le Associazioni Sindacali e Radiotaxi Milanesi TAM, Unione Artigiani, SATaM, UNICA TAXI CGIL, Fit CISL Lombardia, Confcooperative Lombardia, Lega Cooperative. Taxi blu 024040, Radiotaxi 028585 – i modi per affrontarla no. Nella roboante assenza di capitoli dedicati al trasporto pubblico non di linea nei provvedimenti fin qui adottati dal governo, le regioni procedono in ordine sparso. O non procedono affatto. In Campania, Sicilia e Piemonte i tassisti ricevono un contributo una tantum per svariati milioni di euro. Certamente questo non risolve i problemi, né esonera da ulteriori misure di sostegno, ma consente almeno di fronteggiare l’emergenza per i mancati incassi degli ultimi mesi. Regione Lazio ha emesso buoni taxi per sostenere gli operatori in difficoltà. La Lombardia, locomotiva d’Italia, invece non si muove e lascia soli i tassisti. Dopo i mesi trascorsi ad affrontare la crisi sanitaria in “beata” solitudine, ora la categoria fronteggia la peggiore crisi economica di sempre senza il minimo aiuto o, peggio, sentendosi chiedere sconti. Meno 90% di incassi, ore e ore fermi sui posteggi: anche i tassisti sono allo stremo. Ma se i taxi si fermano manca un servizio essenziale per la nuova mobilità imposta dal Covid 19. Chiediamo che anche Regione Lombardia intervenga, come altre amministrazioni locali, a sostegno del settore, stanziando le risorse e individuando le misure necessarie a garantire la sopravvivenza economica e sanitaria di migliaia di autisti e del servizio pubblico anche nei prossimi mesi. Regione Lombardia, prima in Italia per casi Covid 19, ha avuto più contagiati ufficiali della Cina e la situazione resta seria. Seguendo le chiare indicazioni dell’Oms chiediamo per l’ennesima volta un piano di sicurezza per i lavoratori del settore che devono essere tutelati anche nell’interesse della collettività. Sbaglia chi pensa che su queste richieste potremo recedere”, concludono i taxisti.