Coronavirus, i 7 sindaci scrivono di nuovo a Fontana: “Da noi domande legittime”

Coronavirus, i 7 sindaci scrivono di nuovo a Fontana: “Da noi domande legittime”

Milano – Giuseppe Sala (Milano), Giorgio Gori (Bergamo), Emilio Del Bono (Brescia), Gianluca Galimberti (Cremona), Virginio Brivio (Lecco), Mattia Palazzi (Mantova) e Davide Galimberti (Varese) hanno innanzitutto ringraziato il governatore “dell’articolata lettera che ci hai inviato nel tardo pomeriggio di ieri, ben diversa per toni e contenuti dalle risposte che ci hai indirizzato attraverso le interviste e i social network”. La missiva, che e’ stata pubblicata sul profilo Facebook di Sala, continua: “Di queste ultime, ti diciamo con franchezza, non abbiamo apprezzato che i nostri legittimi interrogativi – espressi con educazione e rispetto della tua funzione istituzionale, con l’unico interesse di rappresentare cio’ che i nostri cittadini per primi si chiedono e ci chiedono – siano stati bollati come ‘bieca speculazione politica’, e che tu abbia cercato di farci passare per capziosi perditempo. La tua replica piuttosto, ingiustificatamente aggressiva, e’ apparsa come un tentativo scomposto di ‘buttarla in politica’, offensivo del nostro ruolo e della collaborazione che ti abbiamo fin qui lealmente offerto”. I sindaci rivendicano: “Siamo impegnati quanto te nel servizio ai nostri cittadini in questo momento drammatico. Abbiamo riconosciuto i meriti della sanita’ regionale quando era giusto farlo. Ma proprio per questo abbiamo il diritto di chiedere chiarezza su temi fondamentali per la salute dei nostri cittadini senza venire per questo aggrediti. Non siamo stupidi: se in precedenza avessimo ricevuto risposte soddisfacenti non avremmo avvertito la necessita’ di riproporre gli interrogativi. E neppure noi abbiamo tempo da perdere”. Insomma, “anche la qualita’ delle tue prime risposte di ieri ci ha deluso. Sei persino arrivato a indicarci come responsabili di cio’ che avviene nelle RSA, quando sai benissimo che queste ultime – private o comunali – operano perche’ autorizzate, accreditate, convenzionate e remunerate da Regione Lombardia, che risulta quindi essere senz’ombra di dubbio la responsabile della sicurezza sanitaria degli operatori e degli ospiti delle stesse residenze. Ben altro il tono della lettera che ci hai fatto recapitare ieri sera, fortunatamente”.