Politiche abitative in Lombardia: obiettivo recuperare entro 2020 4560 alloggi

Milano – “Regione Lombardia verifica, con cadenza mensile, lo stato di avanzamento realizzativo dei programmi di recupero degli alloggi sfitti. Vengono monitorati i
programmi di recupero avviati nel biennio 2016/2018 del valore complessivo di 78,4 milioni di euro. L’obiettivo e’ di recuperare, entro il 2020, 4.560 alloggi. Al 30 settembre scorso
sono stati recuperati 3.139 alloggi, pari a circa il 69% dell’obiettivo finale da conseguire entro il 2020”.  Lo ha ricordato l’assessore alle Politiche sociali, abitative e disabilita’ Stefano Bolognini intervenendo oggi a un convegno organizzato dalla Camera del Lavoro di Milano sul tema delle politiche abitative. “Sappiamo che si puo’ fare di piu’ ma ora riusciamo a dare piu’ case in meno tempo – ha osservato Bolognini – anche perche’ ci
siamo messi in competizione nel recupero degli alloggi sfitti, con il Comune di Milano”. Sul fronte degli investimenti, il Programma Regionale di Sviluppo dell’XI Legislatura conferma quali obiettivi il recupero e la riqualificazione del patrimonio abitativo pubblico esistente e la rigenerazione urbana e sociale delle periferie urbane.  “Nell’aprile 2018 – ha spiegato
Bolognini – abbiamo finanziato il recupero e la manutenzione di alloggi sfitti destinati a servizi abitativi pubblici (Sap) di proprieta’ delle ALER con un investimento complessivo di 18 milioni di euro”. “Il 18 marzo scorso – ha proseguito – abbiamo finanziato interventi di recupero e riqualificazione di alloggi destinati a SAP nei territori dei comuni qualificati ad alta intensita’ di fabbisogno abitativo con un finanziamento complessivo di 24,1 milioni di euro”. “Il primo aprile scorso – ha ricordato l’assessore – la Giunta regionale ha approvato un Accordo di programma con il Ministero delle infrastrutture che mobilitera’ 101 milioni di euro e con il quale verranno finanziati tre distinti programmi di intervento, che prevedono:  il recupero e la rigenerazione integrata di quartieri Sap localizzati in comuni classificati a fabbisogno abitativo acuto, la riqualificazione ed il recupero di alloggi SAP non utilizzati per carenze manutentive (c.d. sfitti), il recupero e la destinazione a servizi abitativi sociali (Sas) del patrimonio immobiliare pubblico e privato non utilizzato (sfitto/invenduto) o sottoutilizzato. Tre nuovi programmi che avvieremo tra la fine del 2019 ed il primo trimestre del 2020”. “Entro la meta’ di novembre – ha precisato l’assessore –
promuoveremo la riqualificazione energetica del patrimonio abitativo esistente con un nuovo programma finalizzato all’efficientamento energetico e alla produzione energetica da
fonti rinnovabili di interi fabbricati Sap esistenti con un investimento complessivo di 15 milioni di euro”. Entro l’anno, ha specificato l’assessore, “avvieremo il programma integrato di edilizia residenziale sociale per gli interventi di rigenerazione delle periferie urbane con un investimento complessivo di 47,7 milioni di euro; un programma sperimentale per la ristrutturazione di alloggi da destinare a servizi abitativi transitori (Sat) nel Comune di Milano (Comune e Aler) con un finanziamento pari a 0,9 milioni di euro”. Gli investimenti complessivi, in questo primo anno e mezzo di legislatura, ammontano ad oltre 200 milioni di euro. Prosegue, inoltre, la politica di welfare abitativo attraverso gli interventi volti al contenimento dell’emergenza abitativa e al mantenimento dell’alloggio in locazione. Sono stati stanziati complessivamente 19,7 milioni di euro, di cui 10,4 milioni per interventi sull’emergenza abitativa, ripartiti tra i 95 piani di zona e 9,3 milioni sui comuni ad alta tensione abitativa per far fronte alla condizione di vulnerabilita’, sociale ed economica, in cui versano sempre piu’ famiglie che indebolite dalla crisi economica, hanno ricevuto uno sfratto esecutivo. Lo scorso 10 ottobre abbiamo approvato il regolamento che disciplina le condizioni di accesso, l’entita’ e la durata del contributo regionale di solidarieta’, riguardante due categorie specifiche di beneficiari del servizio abitativo pubblico: i nuclei familiari in condizioni di indigenza che accedono al servizio abitativo e i nuclei familiari gia’ assegnatari di un servizio abitativo pubblico che si trovano in condizioni di comprovate difficolta’ economiche. Per entrambe le categorie lo stanziamento regionale annuo e’ di 25 milioni di euro. Proseguira’ infine anche per il 2020 e il 2021 la misura a carattere sperimentale che riguarda gli assegnatari di case popolari di eta’ pari o superiore a 70
anni. Si tratta di una misura premiale consistente nell’abbuono temporaneo del canone, nei confronti di quei nuclei familiari che pur vivendo una situazione di fragilita’ economica si sono distinti per il regolare pagamento del canone di locazione e dei servizi a rimborso. L’investimento regionale per il triennio 2019-2020 e’ di 16 milioni di euro, di cui 4 milioni per ciascuno degli anni 2019 e 2020 ed 8 milioni nel 2021. Gli stanziamenti complessivi, in questo primo anno e mezzo di legislatura, per le misure di welfare abitativo ammontano a
circa 50 milioni di euro. Sul fronte regolamentare, lo scorso 12 marzo e’ stato pubblicato il
regolamento regionale che introduce i nuovi criteri e le nuove procedure di assegnazione dei servizi abitativi pubblici. “L’obiettivo – ha ricordato Bolognini – e’ eliminare le
graduatorie infinite, 27.000 assegnatari in lista nella sola citta’ di Milano. Le nuove graduatorie, articolate per ente proprietario (comune e Aler), sono calibrate sugli alloggi
‘effettivamente disponibili’, assegnati i quali si riparte con una nuova procedura di assegnazione; vogliamo favorire il mix abitativo, assegnando le case popolari a categorie specifiche e riconoscere la casa popolare a quei nuclei familiari che da piu’ tempo risiedono stabilmente sul territorio regionale”. E’in corso di definizione inoltre il nuovo regolamento
riguardante la disciplina delle modalita’ di accesso ai servizi abitativi sociali, per disciplinare le modalita’ di assegnazione degli alloggi sociali ai nuclei familiari con una capacita’
economica che non consente loro ne’ di sostenere un canone di locazione o un mutuo sul mercato abitativo privato ne’ di accedere ad un servizio abitativo pubblico.