Greco: corruzione, le imprese investono in tangenti

Milano – Uno dei grandi problemi da affrontare, per la giustizia, sono le mazzette e la corruzione internazionale, così, nel corso della conferenza per la presentazione del Bilancio di responsabilità sociale della procura milanese, oggi al palazzo di giustizia, il procuratore Francesco Greco. “Siamo pieni di procedimenti di questo tipo e vediamo gli effetti negativi, sia nei confronti degli Stati vittime sia nei confronti delle nostre imprese che invece di investire in innovazione, investono in tangenti”. Il procuratore ha poi invitato tutti a non essere più “provinciali” e a pensare che la corruzione esista soltanto “nel nostro Paese”. Nel testo del Bilancio sociale della procura, tra l’altro, lo stesso Greco scrive che “a livello internazionale, al colonialismo si è andata via via sostituendo la corruzione che ha sostenuto regimi corrotti e dittatoriali, depredando per pochi spiccioli le risorse dei Paesi a scapito dello sviluppo democratico, economico e sociale di intere popolazioni mantenute a livello di povertà e costrette ad emigrare per la fame”. La politica delle tangenti “sui grandi monopoli di risorse, infatti – spiega ancora – non esprime soltanto un contratto occulto che lega corrotti (rappresentanti e ministri di governi) e corruttori (dirigenti di società multinazionali). Tale sistema, in altre parole, non si limita a danneggiare il loro business o la loro reputazione, ma costituisce un meccanismo consolidato che incide direttamente o indirettamente sulla popolazione dei Paesi coinvolti, razziandone le risorse necessarie allo sviluppo socio-economico e peggiorandone, di conseguenza, le condizioni di vita”. Un “circolo vizioso” che “l’attività della procura è impegnata, nell’ambito delle proprie competenze, a combattere”.