Imprese: fatturato aumenta ma crescita rallenta, il report Mediobanca

Milano – Nel 2018 le 2.095 principali imprese industriali e di servizi italiane hanno aumentato il fatturato del 3%, ma il loro ritmo di crescita è quasi dimezzato rispetto a quello registrato nel 2017 (+5,6%). È quanto emerge dal rapporto elaborato dall’area studi di Mediobanca in merito all’aggiornamento annuale sui dati di bilancio aggregati delle principali imprese industriali e di servizi italiane. Le società esaminate rappresentano il 49% del fatturato industriale e il 51% di quello manifatturiero, il 37% di quello dei trasporti e il 43% della distribuzione al dettaglio (peso su dati Istat). Le imprese a controllo estero comprese nell’indagine rappresentano il 60% di quelle con più di 250 addetti operanti in Italia e il 90% delle sole manifatturiere. Sono incluse tutte le aziende italiane con più di 500 dipendenti e circa il 20% di quelle di medie dimensioni manifatturiere (50-499 addetti). Delle 2.095 imprese considerate, il 20% del fatturato è relativo a 142 imprese controllate dalle amministrazioni pubbliche italiane, il 47% riguarda 1.375 imprese controllate da privati di nazionalità italiana e il 33% si riferisce a 578 società che fanno capo a soggetti di nazionalità estera (privati e pubblici). Nel 2018 l’export delle imprese analizzate è cresciuto in misura molto inferiore rispetto al 2017: +2,4% contro il +7,1% dell’anno precedente. Per la prima volta negli ultimi dieci anni le vendite domestiche, anch’esse in frenata, hanno performato meglio (+3,4%). Nel 2018 le imprese pubbliche sono cresciute più della media (+5,7%), meno vivaci invece quelle private (+2,4%). Le società pubbliche, si legge nel rapporto Mediobanca, non sono lontane dalla performance del 2017 (+6,3%), ma avevano perso fatturato ininterrottamente dal 2013 al 2016. Guardando ai singoli settori, crescono meno della media le imprese manifatturiere (+1,6%) che tuttavia hanno archiviato il quinto anno di crescita. Più positivo il 2018 delle medie imprese manifatturiere (+4,1%), mai in flessione dal 2010, e di quelle medio-grandi (+3,7%). Unica, ma grave, flessione quella dei maggiori gruppi manifatturieri: il -2,4% nel 2018 interrompe un quinquennio di incrementi continui. Tra imprese analizzate a essere andato particolarmente bene nel 2018 è il settore petrolifero (+14,9% sul 2017), a cui segue la metallurgia (+10,3%). È quanto emerge dal rapporto elaborato dall’area studi di Mediobanca sui dati di bilancio aggregati delle 2.095 società. Incrementi sostenuti arrivano anche dalla pelletteria (+8,2%), dalle bevande (+6,2%), dal tessile (+5,4%), dal chimico e dalla gomma e cavi (entrambi +3,9%), cui seguono il conserviero e l’elettronico (entrambi +3,6%) e il cartario assieme al mobilio (entrambi +3,1%). Chiudono il 2018 in positivo anche le imprese di costruzione in bonis (+3,9%). In flessione, invece, le imprese del pharma (-0,4%, per scadenza di brevetti e concorrenza dei generici), dell’automotive (-2,2%), degli elettrodomestici (-2,4%), delle telecomunicazioni (-2,7%) e dell’impiantistico (-7,2%).