Sviluppo urbano, Regione: investimenti sulla rigenerazione a sostegno delle comunità

Milano – Da qui al 2050 2,3 miliardi in più di persone vivranno nelle aree metropolitane, ossia il 60% della popolazione mondiale. Anche nella vecchia Europa e in Italia, a
dispetto del calo demografico, le città saranno, sempre di più, dei catalizzatori antropologici. In Italia, in particolare, la popolazione urbana passerà da 42 a 44,7 milioni e quei 2,7 nuovi milioni di residenti metropolitani non si distribuiranno omogeneamente ma tenderanno piuttosto a polarizzarsi in quegli agglomerati che offrono più opportunità
in termini di lavoro, di studio, di qualità della vita. “Ragionare sullo sviluppo urbano delle nostre comunità non è solo teorico. Si tratta di un tema opportuno quanto necessario da affrontare” ha affermato oggi l’assessore al Territorio e Protezione civile aprendo i lavori del convegno ‘Comunità e sviluppo urbano nell’era della globalizzazione. Quale ruolo per gli attori pubblici e privati?’ organizzato da ISPI (Istituto di Scienze Politiche Internazionali)a Milano, a cui hanno partecipato attori locali e globali del mondo istituzionale e dell’impresa. “All’interno del fenomeno della globalizzazione, il cambiamento delle nostre città e dei nostri territori è importante, per questo serve capacità di programmazione e di scelta rispetto al modello di sviluppo che vogliamo, in modo da procedere con ordine e non in
maniera confusa, poiché ad ogni azione del legislatore corrisponde una reazione e le decisioni che prendiamo oggi impattano e impatteranno sulla vita delle nostre comunità e dei cittadini del futuro. In questo senso è fondamentale confrontarsi e far interloquire pubblico e privato, non solo gli imprenditori ma anche i rappresentanti delle categorie
professionali in modo da affrontare insieme le nuove sfide”. “Regione Lombardia sta facendo delle scelte precise, dalla legge contro il consumo di suolo, al nuovo provvedimento sulla rigenerazione urbana che andrà in Consiglio regionale entro dieci giorni per essere approvata. Sarà una norma impattante – ha assicurato l’assessore – che si propone di avere un effetto shock e segnare una linea di demarcazione. E’ finito il tempo dello sviluppo urbanistico disordinato e senza programmazione. Oggi serve recuperare. Il patrimonio immobiliare può essere una leva per il territorio se sapremo valorizzarlo, rispondendo ai
bisogni reali delle persone che lo abitano”.