Alitalia, Tria: Si allo Stato purché progetto non in perdita

Alitalia, Tria: Si allo Stato purché progetto non in perdita

Roma – “Io penso che per paesi importanti come l’Italia avere una compagnia italiana sia importante perché i collegamenti sono parte integrante del nostro sistema economico, fa parte della competitività di un paese. Il problema è avere un piano industriale serio. Può essere anche corretto che lo stato metta dei fondi per sostenere una società nuova. Il punto è avere una nuova società che non vada in perdita”. Così il ministro dell’Economia Giovanni Tria, intervistato su Il Foglio, spiega a che condizioni lo stato può entrare in Italia. E questo, prosegue il ministro, “non solo perché sono soldi pubblici e non vanno buttati. Ma anche perché non serve mettere soldi in un’impresa che va in perdita e che tra un anno fallisce. Lo stato quindi può entrare a condizione che sia un progetto che non va in perdita. Secondo le regole europee deve essere una società che opera nelle regole di mercato. Anche una società cento per cento dello stato deve operare sul mercato”.