Sindacati, ventimila edili in piazza, ora riaprire i cantieri

Sindacati, ventimila edili in piazza, ora riaprire i cantieri

Roma – Erano oltre 15 mila i lavoratori del settore delle costruzioni che hanno affollato Piazza del Popolo a Roma, per la manifestazione indetta dai Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil in occasione dello sciopero nazionale unitario dell’edilizia di 8 ore. Una folla colorata, piena di caschetti gialli, ha riempito la piazza romana. Lo sciopero, prima di iniziare, aveva già prodotto un primo risultato con la convocazione dei sindacati a Palazzo Chigi. L’incontro, cui parteciperanno i leader di Cgil, Cisl e Uil, è in programma oggi alle 13.30 con all’ordine del giorno il decreto sblocca-cantieri. “Capiremo nelle prossime ore se quello con il Governo sarà un tavolo vero o solo una manfrina ma, intanto, la convocazione a palazzo Chigi è, nel metodo, un primo risultato delle mobilitazioni confederali e di categoria.” Così ha esordito Alessandro Genovesi, segretario generale della Fillea Cgil, nel chiudere la grande manifestazione nazionale che ha portato a Roma in Piazza del Popolo oltre 15.000 lavoratrici e lavoratori delle costruzioni in occasione dello sciopero generale di tutto il settore. “Il nostro giudizio sarà come sempre sul merito, sulle distanze tra ciò che abbiamo proposto e ciò che ci proporrà il Governo. Sia chiaro infatti – ha proseguito Genovesi – che un conto è sburocratizzare, ridurre possibili contenziosi, qualificare le stazioni appaltanti, un conto è la totale liberalizzazione dei subappalti e dei contratti di lavoro, tornare al massimo ribasso o depotenziare le clausole sociali. Cioè bene uno sblocca cantieri, no uno sblocca porcate.” “Chiederemo al governo politiche industriali all’altezza della crisi, che nei nostri settori ha distrutto 800 mila posti di lavoro, di confermare in toto il programma pluriennale Connettere l’Italia e relative risorse per le 25 opere prioritarie lì individuate, di istituire un Fondo nazionale di garanzia creditizia alimentato da Cassa Depositi e Prestiti. Oggi le principali aziende delle costruzioni (che danno lavoro poi a migliaia di piccole aziende e fornitori) come Astaldi, Condotte, Tecnis, Glf, Trevi, Cmc, ecc. hanno in pancia miliardi di lavori già assegnati, ma non avendo liquidità non riescono a mandare avanti i cantieri.””Il messaggio di questa piazza è: lavoro, diritti, dignità e una nuova idea di crescita del Paese”. Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, spiega il significato della manifestazione. Secondo il leader sindacale, bisogna “far ripartire gli investimenti e dare un senso di qualità al lavoro”. “Il lavoro – ha sottolineato – deve avere qualità e dignità e si può mettere assieme questo con un nuovo modello di sviluppo”. Per quanto riguarda la Tav, ha detto Landini rispondendo alle domande dei giornalisti, “è il governo che deve decidere cosa vuole fare: non è un problema della trattativa di oggi. Il problema è che sono bloccati tutti gli altri cantieri quind,i lo sblocca cantieri deve andare nella direzione di far ripartire i lavori messi in campo”. “Mi auguro – ha aggiunto – che prevalga il senso di responsabilità: oggi in ballo c’è l’interesse generale del paese. Le divisioni e le disuguaglianze del paese passano anche attraverso la mancanza di infrastrutture, non solo materiali ma anche sociali e digitali”.