Flai Cgil e Fai Cisl aprono la vertenza Rovagnati

Rovagnati
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Flai Cgil e Fai Cisl aprono la vertenza Rovagnati

Monza – Con una nota i sindacati di categoria, Flai Cgil e Fai Cisl, manifestano preoccupazione per la situazione della Rovagnati Spa, importante azienda che occupa oltre 700 lavoratori. “Siamo allarmati e preoccupati”, scrivono le organizzazioni di categoria, “l’Azienda sta subendo una importante modificazione dovuta dal passaggio da una conduzione tipicamente familiare ad un’altra tipicamente manageriale. Abbiamo già assistito a tali processi storici. Per citarne alcuni pensiamo alla Star di Agrate Brianza (da Fossati a Galina Blanca) e la Latbri di Usmate Velate (da Cogliati a Granarolo). Processi complessi che il sindacato, nell’insieme dei Lavoratori, si è sempre assunto la responsabilità di gestire ed affrontare. Anche individuando e proponendo un proprio contributo. Ma sempre in un rapporto dialettico ed a volte conflittuale. In Rovagnati sta invece accadendo qualcosa di cui siamo preoccupati. Cioè la cosiddetta trasformazione manageriale sta peggiorando e condizionando l’andamento industriale e la vita dei lavoratori. Di questo ne siamo testimoni di fronte ad un peggioramento delle relazioni sindacali. Quando le cose vogliono essere cambiate indipendentemente dal punto di vista del lavoro e dei lavoratori, allora non si può che far male. Al lavoro”. “Abbiamo discusso per mesi proponendo alla direzione aziendale diverse soluzioni. Ma di fronte a noi un muro sordo. L’eccellenza industriale e commerciale di Rovagnati ed i suoi migliori prodotti “escono complessivamente da Rovagnati”. Alla domanda: chi li fa? Si risponderà: i lavoratori della Cooperativa. Certo stiate sereni. Le etichette splenderanno del nome Rovagnati. In estrema sintesi la miglior produzione tipica del know-how aziendale, e della riconoscibilità di Rovagnati nel mercato italiano, viene consegnata all’esterno dei perimetri di responsabilità aziendale”. E il motivo evidente sono i minori costi, maggiore flessibilità e precarietà. “Noi vogliamo costruire una prospettiva industriale fondata sulla prospettiva di miglioramento delle condizioni del Lavoro di chi è occupato negli stabilimenti Rovagnati. A partire da Villasanta. Ed anche costruendo condizioni di miglior prospettiva industriale per altri stabilimenti come ad esempio Arcore. E non sottovalutiamo la centralità e le problematiche di Biassono”. “Per queste ragioni abbiamo comunicato alla direzione, nelle scorse settimane, la sospensione di qualsivoglia trattativa. Non accettiamo che la soluzione sia dividere i lavoratori e farli competere tra di loro. Questo non può che peggiorarne la condizione di loro e di ciò che producono. Non accettiamo che alla maggioranza delle persone occupate negli stabilimenti di Rovagnati, non siano dipendenti diretti e non gli venga quindi applicato il contratto nazionale dell’industria alimentare. Costruire un sistema di impresa con queste caratteristiche danneggia lavoratori e consumatori. Ed il Paese Italia non ne ha bisogno. Certo ci piacerebbe che anche Assolombarda (Confindustria) prendesse posizione su una vertenza così esplicita. I lavoratori si riuniranno nuovamente in assemblea il 25 febbraio e valuteranno di promuovere iniziative di sciopero”, conclude la nota Flai Cgil e Fai Cisl della Brianza.