Autonomia, le Cisl regionali: “Non metta a rischio unità nazionale”

Autonomia, le Cisl regionali: “Non metta a rischio unità nazionale”

Roma – Con una nota congiunta, Cisl Emilia Romagna, Cisl Lombardia e Cisl Veneto intervengono sul tema dell’autonomia. Le tre organizzazioni regionali “auspicano che in tutte le parti politiche e istituzionali interessate prevalga la volonta’ di sviluppare un confronto a tutto campo, a livello nazionale e regionale, senza pregiudizi ideologici, che coinvolga anche le parti sociali e permetta di portare a compimento un percorso che, nel rispetto rigoroso del dettato costituzionale concretizzi le richieste avanzate dalle tre Regioni e gia’ oggetto di un accordo preliminare con la Presidenza del Consiglio, attraverso le intese con tutti i Ministeri interessati e il conseguente iter parlamentare”. La maggiore autonomia riconosciuta alle Regioni, recita ancora la nota “non deve mettere a rischio l’unita’ e la solidarieta’ nazionale, deve invece rappresentare una assunzione di maggiori responsabilita’ a livello locale, evitando un ulteriore frazionamento dei poteri che favoriscano la ingovernabilita’ del Paese”. La riforma deve quindi realizzarsi sui punti fermi dell’unita’ e della solidarieta’ nazionale. Inoltre, maggiori spazi di autonomia “non devono inoltre in alcun modo tradursi in forme di “neocentralismo” regionale, ma essere occasione per un accresciuto protagonismo degli enti locali e un maggiore riconoscimento del loro ruolo di istituzioni piu’ prossime alla vita quotidiana dei cittadini. Vanno mantenute in sede statale le competenze per la definizione e garanzia dei livelli essenziali delle prestazioni sociali e va assicurata l’uniformita’ dei diritti costituzionalmente garantiti a tutti i cittadini, in particolare liberta’ civili, salute, lavoro, previdenza, istruzione, giustizia e sicurezza. L’autonomia regionale deve essere supportata anche da una coerente e diversa ripartizione delle risorse fiscali, che riconosca una maggiore equita’ nella loro redistribuzione. Va dunque completato il percorso del federalismo fiscale avviato nel 2009 e non ancora concluso”.