Sanità, Avis Lombardia: “Nessuno stop a donazioni sangue per West Nile” (2)

Milano – Il contagio della West Nile – spiega l’Avis – avviene tramite la puntura della zanzara comune (Culex), e i serbatoi di infezione sono gli uccelli migratori e gli animali domestici, nei cui corpi il virus può persistere da alcuni giorni a qualche mese. In Lombardia, il Piano integrato di sorveglianza e risposta ai virus West Nile e Usutu viene applicato a partire dal 2010, emanato annualmente dal ministero della Salute e basato sul monitoraggio veterinario su uccelli selvatici e insetti vettori, associato a ulteriori verifiche previste dal Piano nazionale veterinario e ai successivi aggiornamenti su altre patologie emergenti (Chikungunya, Dengue e così via). Già nella seconda metà di giugno del 2018, i laboratori della rete trasfusionale regionale hanno predisposto apparecchiature e materiali necessari per l’esecuzione del test Wnv in modalità ‘on demand’, cioè al bisogno, sulla base delle indicazioni costantemente ricevute dalla Struttura regionale di coordinamento e dal Centro nazionale sangue. In caso di segnalazione della circolazione del Wnv in una determinata area provinciale, vengono subito attivate le misure di prevenzione della trasmissione trasfusionale del virus tramite emocomponenti labili raccolti da donatori che hanno soggiornato in quell’area, asintomatici ma potenziali portatori dell’infezione. Per mantenere l’autosufficienza in termini di scorte di sangue, così a rischio proprio nel periodo estivo – conclude l’associazione – è ormai consuetudine applicare lo screening di laboratorio in alternativa all’esclusione preventiva del donatore per 28 giorni.