Imprese, Cgia: aumentano quelle straniere; cinesi più numerose (3)

Roma – Resta ancora bassa, ma in crescita, la presenza di imprenditori cinesi nel settore dei servizi alla persona, ovvero tra i parrucchieri, le estetiste e i centri massaggi: il numero totale sfiora le 6.000 persone, ma tra il 2016 ed il 2017 l’aumento è stato di quasi il 10%. “Da sempre – afferma il segretario della Cgia, Renato Mason – le principali aree di provenienza dei migranti cinesi sono le province del Sud Est del paese: Zhejiang, Fujian, Guangdong e Hainan. Per queste persone, la ricerca del successo si trasforma in una specie di debito morale nei confronti della famiglia allargata e degli amici che da sempre costituiscono un sostegno irrinunciabile per chi vuole emigrare”. Lo studio evidenzia che “la Lombardia, con oltre 18.800 imprenditori, e’ la regione più popolata da aziende guidate da cinesi: seguono la Toscana, con quasi 14.000, il Veneto, con oltre 9.600 e l’Emilia Romagna, con poco più di 8.100. In queste quattro Regioni si concentra oltre il 62 per cento del totale degli imprenditori cinesi presenti nel nostro Paese”. In nettissimo calo invece le somme di denaro inviate in patria: “Nel 2017 l’ammontare complessivo delle somme di denaro inviate verso il Paese d’origine dagli immigrati cinesi presenti in Italia è stato di 136 milioni di euro – spiega la Cgia – nulla a che vedere con quanto era successo nel 2012, anno in cui erano stati inviati in Cina ben 2,6 miliardi di euro. Questo crollo può essere spiegato da un lato con la maggiore propensione degli immigrati cinesi ad investire in Italia, riducendo i legami con il paese d’origine, dall’altro con l’intensificazione dei controlli sulle transazioni (money transfer), volti a diminuire gli utilizzi impropri di questo canale”.