Cronicità lombarda tra innovazione e cure primarie (2)

Milano – “E’necessario che Regione Lombardia metta in campo tutti i necessari interventi per portare ad una rapida soluzione degli accordi collettivi nazionali in modo da contemplare nell’Acn quegli strumenti che rendano possibile l’integrazione dei diversi attori coinvolti nella presa in carico. Anche gli accordi integrativi regionali devono mirare ad un adeguato utilizzo delle risorse incentivanti disponibili, ad esempio le indennità di governo clinico, senza disperderle su attività di scarsa efficacia clinico/assistenziale – è intervenuta Gabriella Levato, Segretario regionale Fimmg Lombardia -. È inoltre indispensabile mettere in campo nuove risorse, parte delle quali rivolte direttamente al sostegno e all’organizzazione oltre che del gestore, degli studi dei medici di famiglia, che necessitano in modo drammatico del supporto diretto di infermieri e di personale di studio, oltre all’apporto organizzativo che si è implementato all’interno del soggetto gestore. Va riconosciuto come quello di Regione Lombardia sia stato il primo e concreto tentativo di attuazione del Piano nazionale della cronicità. Ci aspettiamo un atto che definisca in modo esplicito ruoli e responsabilità professionali dei diversi soggetti coinvolti nella filiera del processo di presa in carico, onde evitare dubbi e conflitti riconducendo le diverse attività ai ruoli previsti dalla legge Gelli-Bianco sulla responsabilità professionale”. “Sono molto lieto – ha commentato l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera – che la Fimmg e le cooperative dei medici stiano percorrendo con Regione Lombardia il nuovo percorso della presa in carico del paziente cronico. Un nuovo modello che condurrà all’appropriatezza ed efficacia delle cure, alla sostenibilità del sistema sanitario (che altrimenti rischia un’implosione) e ad evitare che l’offerta universalistica venga compromessa. Momenti di confronto con gli attori della filiera, protagonisti del cambio culturale in atto, sono strategicamente importanti e testimonianza di un attivismo tipico di una Regione eccellente come la nostra. Soprattutto mi congratulo sia stato compreso l’obiettivo di questa grande riforma, che è la valorizzazione del ruolo del medico di medicina generale. Un ruolo fondamentale, testimoniato dai primi dati sulla presa in carico, che indicano che è laddove il medico di medicina generale abbia scelto di candidarsi al ruolo di gestore o cogestore che si registra il numero maggiore di adesione dei pazienti”. “Raccolgo – ha proseguito il titolare della Sanità – le richieste avanzate dalla segretaria generale della Fimmg Lombardia, Gabriella Levato, in merito a situazioni da migliorare e modificare, che sarà mia cura analizzare e approfondire, voglio sottolineare però, che alcune di queste sono già al centro di Tavoli di lavoro, anche con i medici di medicina generale: mi riferisco agli slot delle agende dedicate da parte degli erogatori, al ruolo del Clinical manager ospedaliero, ai rapporti tra gestori, cogestori ed erogatori, e all’implementazione informatizzata per ottimizzare gli strumenti della presa in carico». «Siamo consapevoli e preoccupati – ha concluso Gallera – del problema della riduzione, nei prossimi anni, dei medici di medicina generale, a causa dei pensionamenti. Per questo abbiamo portato avanti una battaglia nazionale che ha condotto all’incremento delle borse di studio, finanziate dal Ministero della Salute, dai 90 posti dello scorso anno ai 165 di quest’anno. Un’azione che come Regione Lombardia intendiamo rafforzare, così come richiesto dalla Fimmg, attraverso una delibera di Giunta, che contiamo di presentare entro la fine di luglio, che preveda un ulteriore aumento delle borse in Lombardia fino a 200, finanziate con nostre risorse”.