Cronicità lombarda tra innovazione e cure primarie (1)

Milano – La riforma lombarda sulla presa in carico del paziente cronico procede e i medici di medicina generale sono organizzati in cooperative per attuarla: allo stato attuale la propensione dei medici ad associarsi in cooperativa è risultata quasi del 50%. Dal 15 gennaio al 15 maggio, inoltre, sono stati invitati i pazienti cronici a scegliere un ‘gestore’ per organizzare il proprio percorso di cura. I pazienti hanno scelto come gestore il proprio medico di medicina generale quando era possibile: su 276mila pazienti che hanno accettato di aderire alla proposta regionale e di cui è partito l’iter di presa in carico, la quasi totalità hanno scelto come ‘gestore’ il proprio medico di medicina generale. La presa in carico è partita da metà marzo, data in cui si hanno avuto i primi Piani assistenziali individuali (Pai) previsti dal Piano Nazionale della Cronicità e contrattualizzati anche economicamente nell’accordo regionale sottoscritto da Fimmg e Snami: oggi si cresce con 2mila Pai al giorno e sono in crescita esponenziale, ad oggi sono 149mila. Secondo Fimmg Lombardia, sulla base dei dati evidenziati, solo la medicina generale può gestire il percorso del paziente cronico, ma esistono criticità che vanno affrontate. Nei prossimi cinque anni, lasceranno la professione per pensionamento un numero importante di medici di medicina generale, molti di questi, visto il ridotto numero di medici che vengono formati dalla scuola regionale di formazione specifica in Medicina generale non saranno sostituiti. Fimmg Lombardia è impegnata non solo a facilitare i processi di integrazione nella presa in carico dei giovani medici da poco inseriti, ma anche ad aumentare fino a 200 il numero delle borse del corso di formazione stanziate dal Ministero della Salute, che, dal prossimo anno, sono solo 165. Lo stato dell’arte sulla presa in carico del paziente cronico è stato il tema del convegno in programma oggi intitolato “Innovazione e cure primarie. Coordinamento Fimmg-Cooperative. I numeri della presa in carico”, che nasce dal coordinamento Fimmg-Cooperative in collaborazione con Motore Sanità e SIFMed – Scuola Italiana di Formazione Ricerca in Medicina di Famiglia per una visione unitaria della situazione alla ricerca di soluzioni utili a realizzare la riforma lombarda sulla cronicità. Secondo Fimmg Lombardia nella riforma in atto, alcuni problemi necessitano di una soluzione veloce e condivisa , tra questi gli slot delle agende dedicate da parte degli erogatori, il ruolo del Clinical manager ospedaliero, i rapporti tra gestori, cogestori ed erogatori, l’implementazione informatizzata per ottimizzare gli strumenti della presa in carico, la creazione del centro servizi in house alla medicina generale o l’attuazione degli accordi sulle prenotazioni da contrattualizzare con tutta la filiera degli erogatori sia pubblici che privati. In più emerge la necessità di valorizzare anche la figura del medico di famiglia ‘cogestore’ che inizialmente Fimmg Lombardia non aveva considerato una reale alternativa.