Le proposte di Sangalli (Confcommercio): lavoro, tasse, infrastrutture e innovazione (2)

Roma – In questo quadro, ha sottolineato Sangalli durante l’annuale assemblea di Confcommercio “a noi, alle parti sociali, alle associazioni di rappresentanza delle imprese, va richiesto un supplemento di responsabilità”. Dobbiamo “mantenere la barra dritta, rinsaldare i tanti temi che ci uniscono, indicare un credibile e sostenibile cammino di riforma per la crescita del Paese”. Dopo la diagnosi, la prognosi. Per Confcommercio è ora di un “contratto per la crescita” in tre punti: lavoro, tasse, infrastrutture e innovazione. Sul primo, il lavoro, la Confederazione “riconosce certo l’utilità degli strumenti che mitigano gli effetti della povertà assoluta”, ma “la via maestra resta il reddito che viene dal lavoro. Lavoro dignitoso e salario giusto”. Qui si inserisce il tema del “salario minimo”, a proposito del quale, ha detto Sangalli, “abbiamo la preoccupazione che finisca per disperdere un patrimonio di relazioni e traguardi ottenuti. C’è in gioco la consolidata storia di contrattazione collettiva del nostro Paese”. Sangalli ha quindi definito “utile” la proposta contenuta nel Contratto di governo per uno “strumento” digitale semplice e chiaro che sopperisca all’eliminazione dei voucher, mentre anche sul tema della sicurezza sul lavoro servono riforme semplici e concrete per “una prevenzione concreta e non burocratica”. Al secondo punto del “contratto” di Confcommercio c’è il sistema fiscale: per un percorso concreto e paziente di riordino, semplificazione e soprattutto riduzione della tassazione, le precondizioni sono “recupero dell’evasione e dell’elusione, e una coraggiosa spending review”. Non è possibile, per Sangalli, che “le tasse portino via il 62% delle entrate di un’impresa” e che “contro le nostre imprese ci sia anche il pressing serrato delle tasse locali con il tridente d’attacco IMU-TASI-TARI”. Il presidente di Confcommercio ha quindi proposto di “mettere mano anche alla tassazione locale, con una local tax, unica, certa e semplice” e ha invocato “risposte immediate” come “la deducibilità dell’IMU sugli immobili strumentali” e “il riporto delle perdite per le oltre due milioni di piccole imprese in regime di cassa” e “la web tax”. Il terzo e ultimo punto del contratto riguarda le infrastrutture e l’accessibilità: per il presidente di Confcommercio è fondamentale “connettere l’Italia” tramite “una rete di accessibilità, di competitività e di innovazione” partendo dal piano “Impresa 4.0”. Innovazione significa anche “rendere più efficace la pubblica amministrazione, anche permettendo che alle gare pubbliche possano partecipare le pmi”, “semplificare le grandi opere pubbliche”, “investire nelle autostrade del mare”. Sempre a proposito di infrastrutture, Sangalli ha chiesto di rilanciare in Europa la richiesta di scorporare gli investimenti essenziali dal computo del deficit, nel contempo “utilizzando meglio i fondi europei già disponibili”. Si tratta di temi -infrastrutture, innovazione, accessibilità – sui quali “si gioca il futuro dei territori e quindi anche la sfida del turismo”. Per quest’ultimo settore il presidente di Confcommercio ha chiesto “decisioni tempestive”, dal recepimento della direttiva sui pacchetti di viaggio e i servizi turistici al contrasto dell’abusivismo, fino al tema delle concessioni demaniali, invocando “regole chiare” e “rispetto del lavoro di tanti imprenditori e tante famiglie”.