Le proposte di Sangalli (Confcommercio): lavoro, tasse, infrastrutture e innovazione (1)

Roma – Serve “una responsabilità comune ed urgente, perché gravi ed urgenti restano le questioni aperte a livello europeo e nell’agenda del nostro Paese”. Così il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, in apertura della sua relazione all’Assemblea Generale della Confederazione a Roma. L’Europa, appunto, per cominciare. A proposito della quale la scelta non è tra “meno o più Europa, ma per un’Europa migliore, cioè più prossima ai cittadini, più amica delle imprese”, ha detto Sangalli, che invece ha definito l’Italia “vulnerabile e coraggiosa al tempo stesso”. Vulnerabile per effetto dell’alto livello del debito pubblico, per l’eccesso di pressione fiscale e di burocrazia, per la consuetudine a interpretare le regole piuttosto che a rispettarle, per una logistica sottovalutata nelle sue potenzialità e maltrattata nella sua governance. Sono, questi ultimi, “i principali nodi che strozzano la ripresa ogni volta che sta per prendere fiato”. Una ripresa, ha sottolineato il presidente di Confcommercio, “insufficiente per ossigenare l’economia perché talmente esigua da restare nel recinto delle statistiche e perché incapace di dare calore e fiducia alle attese di famiglie e imprese”. Bisogna al contrario “trasformare l’attuale ripresa in una crescita concreta e duratura, tra il 2 e il 2,5% annuo”, per “ricucire le crescenti distanze tra il Mezzogiorno e il resto del Paese”, “ridurre l’area della povertà assoluta”, “recuperare a una degna occupazione tanti italiani che l’hanno persa o che non l’hanno mai trovata”. Per raggiungere l’obiettivo, occorre “dare continuità ad un coraggioso cammino delle riforme”. Entrando nello specifico, Sangalli ha elencato le “condizioni necessarie per il blocco degli aumenti Iva”: flessibilità di bilancio, contenimento della spesa pubblica improduttiva, recupero di evasione ed elusione. Perché gli aumenti Iva, che nel nel 2019 sarebbero pari a circa 200 euro a testa per ogni italiano, “finirebbero per essere una beffa, oltre che la fine certa delle già modeste prospettive di ripresa”. Secondo il presidente di Confcommercio, “alla base del ricorso ‘salvifico’ all’Iva, c’è un grave e diffuso pregiudizio nei confronti della domanda interna” e la battaglia contro gli aumenti è sì “una battaglia di Confcommercio”, ma anche “una battaglia a favore di tutto il Paese”. Insomma, “sull’Iva non si tratta e non si baratta!”. Oltre che vulnerabile, dicevamo, per Sangalli l’Italia è anche coraggiosa, come “gli imprenditori, che continuano nonostante tutto a creare nuova occupazione, che non mollano nonostante un accesso al credito sempre difficile, che non desistono nonostante una burocrazia asfissiante, che ogni giorno fanno impresa anche in zone dove illegalità e criminalità minano le fondamenta delle comunità”.