Lavoro: il 15 giugno sciopero operai agricoli

Milano – Dopo un lungo confronto, durato 5 mesi, Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil hanno dovuto prendere atto dell’impossibilità di proseguire il negoziato per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro degli operai agricoli e florovivaisti a causa del rifiuto di Confagricoltura, Coldiretti e Cia di accogliere la gran parte delle richieste contenute nella piattaforma unitaria. Richieste che prevedevano di aumentare i permessi e i congedi, l’integrazione per la maternità e la tutela dei lavoratori colpiti da malattie gravi fino alla tutela delle donne vittime di violenza. Aumentare le tutele per i lavoratori degli appalti, per i lavoratori delle imprese senza terra e per quelli stranieri che lavorano in Italia attraverso distacchi internazionali. Un intervento a sostegno degli OTI che perdono il lavoro durante l’anno, insieme alla necessità di aumentare gli interventi a tutela della sicurezza sul lavoro. Inoltre, abbiamo chiesto di valorizzare i temi che riguardano il collocamento, il trasporto e le azioni positive che possono essere messe in campo dalla Legge 199/2016, che agisce contro lo sfruttamento e il caporalato. Su questo e su altri temi, Coldiretti e Cia, hanno risposto negativamente, inoltre la trattativa si è complicata con le richieste che le controparti hanno avanzato di cancellare l’orario giornaliero di 6,30 ore e prevedere un salario minimo nazionale che scardina l’attuale modello contrattuale agricolo. Destrutturare l’orario di lavoro metterebbe a rischio la contribuzione previdenziale per il calcolo della indennità di disoccupazione e non si avrebbe più alcun controllo sulla durata dell’orario giornaliero. Così come l’introduzione di un salario minimo a livello nazionale non tiene conto della struttura retributiva esistente nel settore che affida la titolarità della definizione dei salari contrattuali alla contrattazione provinciale, rischiando di determinare condizioni peggiorative sul versante salariale. Nei confronti di questo atteggiamento incomprensibile e pericoloso, e di fronte alla totale indisponibilità di discutere dell’aumento del salario, Fai, Flai e Uila hanno deciso di indire assemblee nei luoghi di lavoro, volantinaggi e lo sciopero nazionale di 8 ore del settore per il giorno 15 giugno 2018, con manifestazioni in tutta Italia. Per la Lombardia si terrà un presidio a Milano, davanti alla Prefettura in corso Monforte a partire dalle ore 14,30