Lombardia: commercio equo solidale cresce, 65 milioni l’anno

Milano – “L’impegno di Regione Lombardia per il commercio equo solidale ha come base la Legge 9 che e’ stata approvata nel 2015 e che si sviluppa con dei bandi a sostegno del settore. Bandi che, come emerso stamattina, devono essere sempre piu’ premiali e vicini all’aspetto umano di chi si mette a disposizione di questo mercato”. Lo ha spiegato l’assessore regionale allo Sviluppo economico Alessandro Mattinzoli, partecipando, a Palazzo Lombardia, alla presentazione della ricerca ‘Lombardia equa e solidale’ curata dalla rivista ‘Altraeconomia’. Uno studio da cui e’ emerso che e’ proprio la Lombardia la regione italiana in cui il mercato equo solidale ha avuto un maggior sviluppo nel Paese. I numeri sono sicuramente incoraggianti: 81 le organizzazioni censite, 139 punti vendita, 157 i lavoratori impiegati di cui oltre la meta’ sono volontari e 16,1 milioni di euro di fatturato. Cifre che sono destinate ad aumentare nei prossimi mesi visto che il 38% degli interlocutori sono comunque ottimisti per la crescita del settore. La Citta’ metropolitana di Milano e’ quella che presenta il numero piu’ alto di organizzazioni (21) e di punti vendita (36). Seguono nella classifica le province di Sondrio, Como, Lecco, Monza. “Bisogna cercare assolutamente – ha aggiunto il responsabile lombardo allo Sviluppo Economico – di non confinare questo settore in una nicchia, ma aiutare il commercio equo solidale ad entrare nelle grandi catene di distribuzione, senza pero’ snaturare quella che e’ la purezza dei due aggettivi che lo caratterizzano ovvero: ‘equo’ e ‘solidale'”. “Si devono assicurare al consumatore scelte consapevoli attraverso l’informazione e la qualita’ del prodotto. E’ il mercato stesso a garantirla sulla tavola dei consumatori; a questo vanno aggiunti, in generale, anche i temi legati alla sostenibilita’”. La ricerca presentata oggi ha anche spiegato che chi abita in Lombardia spende tra i 61 e i 65 milioni di euro l’anno in prodotti del commercio equo. Le migliori clienti sono soprattutto le donne di oltre 45 anni con titolo di studio elevato. I prodotti piu’ venduti nelle botteghe sono gli alimentari. Mentre, nel campo dell’artigianato, un ruolo preponderante lo riveste la vendita delle bomboniere.