Inquinamento: studio comparativo, gas, GPL, gasolio e pelleted (1)

Milano – Confermato da nuovi dati sperimentali il rilevante contributo alle emissioni inquinanti del settore domestico dei piccoli apparecchi alimentati a biomassa solida in special modo per quanto riguarda il particolato e il Benzo(a)pirene. È quanto emerge dallo “Studio comparativo sulle emissioni da apparecchi a gas, GPL, gasolio e pellet ed effetto dell’invecchiamento”, condotto da Innovhub–Stazioni Sperimentali per l’Industria (Camera di Commercio Metropolitana di Milano Monza-Brianza Lodi), presentato oggi a Milano. Lo studio ha effettuato – in una prima fase – un confronto delle caratteristiche emissive dei piccoli apparecchi per utenze domestiche, utilizzati per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria, alimentati con diversi combustibili. La seconda fase dello studio ha analizzato – solo per gli impianti alimentati a pellet –  le variazioni dei livelli di emissione dei diversi inquinanti (particolato, CO e Benzo(a)pirene) a seguito dell’invecchiamento di tali apparecchi, dopo un perido di funzionamento equivalente a due anni termici con un intervento di manutenzione tra il primo e secondo. L’effetto dell’invecchiamento degli apparecchi a pellet si è dimostrato non correlato alla qualità del combustibile o della stufa. Inoltre, dopo un certo tempo di utilizzo le stufe a pellet hanno mostrato una degenerazione delle prestazioni in termini di Monossido di Carbonio (CO); incrementi marcati di Particolato (PM) si sono osservati in 3 casi su 4 durante la prima o la seconda stagione simulata. Molto più marcate sono le variazioni di Benzo Pirene e degli altri Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA) con incrementi da quasi 40 a oltre 80 volte rispetto al valore rilevato inizialmente. In tutti i casi, dopo l’invecchiamento, si verifica l’incremento delle emissioni.