Camusso: oggi incontriamo il Governo. Ma in assenza di risposte continueremo mobilitazione (1)

Roma – Oggi i sindacati andranno all’incontro con il governo sui temi del lavoro e delle pensioni. Il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, chiudendo il suo intervento alla manifestazione di sabato a Milano ha detto che il 16 ottobre “andremo a sentire cosa a da darci il governo. A quel punto decideremo cosa fare: ma senza risposte, la mobilitazione non si fermerà certo”. Molti gli spunti dal suo intervento in piazza a Milano e molti i messaggi rivolti al governo e al Paese. Per quanto riguarda le misure previdenziali, il segretario generale della Cgil ha ribadito la richiesta al governo di bloccare l’aumento dell’aspettativa di vita e ha spiegato le tante falle sull’Ape sociale e in generale sulle mille norme che determinano oggi le pensioni. Sarebbe necessario invece ricostruire il sistema di perequazione. Tanti pensionati continuano a vivere in condizioni di difficoltà. Ma delle pensioni la leader della Cgil ha voluto parlare solo dopo aver rilanciato un allarme generale sulla ripresa e gli effetti della crisi sull’aumento delle diseguaglianze. E quindi sulla necessità di rilanciare gli investimenti per creare lavoro e costruire un futuro previdenziale per i giovani. Intanto, alla vigilia del 2018, abbiamo ancora il tema della salvaguardia degli esodati. E’ una vicenda vergognosa per il nostro Paese. E basta appropriarsi di risorse che sono destinare alla previdenza, come nel caso dell’opzione donna. “Il governo deve smettere di dire che va tutto bene – ha detto Camusso – Continuiamo ad avere una disoccupazione giovanile che è la più grande in Europa, mentre la ripresa non è frutto di scelte strutturali. Si continua intanto a mantenere la ricchezza per pochi. In Italia servono investimenti, ma questo non significa dare decine di miliardi alle imprese. In questi anni abbiamo dato alle aziende 40 miliardi di euro, è praticamente tutto ciò che si è speso, ma ben poco è tornato in termini di innovazione o di lavoro per i giovani. Occorre dare al mondo del lavoro e delle pensioni ciò che serve, cominciare a ridistribuire un po’ di ricchezza”. E non è vero che è impossibile creare lavoro, ci sono tante cose che si possono fare, a partire dalla messa in sicurezza del paese: “Si potrebbe mettere in atto un piano di investimenti che attrarrebbe anche capitali privati. E provare poi a distribuire al mondo del lavoro un po’ di ricchezza. E questo è molto diverso da quello che ci appare dalle anticipazioni di questi giorni sulle scelte per il 2018. Bisogna creare lavoro e si può farlo”. Questo è stato il primo messaggio che il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, ha voluto lanciare al governo e al Paese durante la manifestazione di sabato a Milano. Il secondo messaggio è stato dedicato al Welfare. Basta tagliare sulla spesa sociale. “Se 11 milioni di persone hanno smesso di curarsi – ha scandito dal palco – non c’è alcun risparmio, ma solo un costo per le persone e per il paese e allora bisogna capire perché rinunciano. Il problema non sono solo i ticket, ma anche e soprattutto la riduzione dell’offerta sanitaria sul territorio”. E c’è un solo modo per risolvere questo nodo: “Smettere di tagliare il Fondo sanitario nazionale. Invece nel Def c’è scritto chiaramente che noi siamo l’unico paese in Europa che continua a tagliare la spesa sanitaria rispetto al Pil”. Mentre in tutto il mondo si procede al contrario: visto il fenomeno dell’invecchiamento della popolazione l’indicazione è quella di aumentare la spesa sanitaria, non tagliarla. Occorre quindi ricominciare a investire e “smettere di dire che si tratterebbe di un costo, perché non lo è”.