Milano – Presentato oggi a Milano il “Rapporto Coop 2017”. L’economia italiana – secondo il Rapporto – prova a rialzare la testa spinta dall’export seppur ancora gravata dai molti divari sociali. Il 28,7% delle famiglie, ovvero un italiano su 4, è a rischio povertà o esclusione sociale (era il 26% nel 2007), poco lontano dal drammatico 35,7% della Grecia. Gli stessi consumi se continuano il loro trend positivo (l’anno in corso si chiuderà con un + 1,2%) lo fanno a patto di una diminuzione del tasso di risparmio e del nuovo incremento dei prestiti. E in questa Italia che aggancia per ultima (o quasi) il treno della ripresa troviamo gli italiani irrimediabilmente cambiati. I più sani al mondo (anche se paradossalmente scende la percentuale di coloro che si sentono in buona salute, dal 66,7% del 2010 all’attuale 65,8%) ma comunque ossessionati dalla salute e dalla rincorsa al benessere. Solo per la cura del corpo spendiamo circa 10 miliardi di euro all’anno (e quando la cosmesi non basta si ricorre alla chirurgia estetica tanto da figurare nella top ten mondiale). Gli italiani poi hanno abbandonato la religione tradizionale per rifugiarsi in nuove forme più soft di spiritualità (buddismo, yoga, vegan), sono sempre meno interessati al consumo ostentato e ipertrofico e sembrano aver perso per strada molti desideri. Fumano di meno, bevono di meno e amano di meno (-10% il calo del desiderio sessuale negli ultimi 15 anni e conseguentemente -6% la diminuzione registrata nell’ultimo anno nella spesa per profilattici), mantengono solo una passione peraltro sfortunata per il gioco d’azzardo (siamo in classifica il quarto popolo che perde di più al mondo). Padroni di internet e consapevoli del lato oscuro del web, attendono impazienti e finanche incoscienti l’arrivo delle tecnologie di ultimissima generazione. Basti pensare che il 68% sarebbe disposto a farsi curare da un robot piuttosto che da un medico e nemmeno i rischi che industria 4.0 e on demand economy possono produrre sul loro lavoro sembrano agitarli. Casomai sono il timore per un peggioramento delle condizioni ambientali e sempre di più la minaccia terroristica e l’immigrazione a far vivere male gli italiani che ricorrono sempre di più agli antidepressivi (+ 18% negli ultimi dieci anni) e persino alle armi (12 italiani su 100 ne possiedono una).