Atm: Filt-Cgil, polemiche inutili, accordo positivo

Milano – “Abbiamo letto gli editoriali di questa mattina senza alcuno stupore. Ogni volta in cui il sindacato dei trasporti sciopera provoca disagi e puntualmente ne seguono fiumi di attacchi”. Così Stefano Malorgio, segretario generale Filt Lombardia e di Luca Stanzione segretario generale Filt Milano. “Quante volte ci siamo sentiti dire che gli scioperi di venerdì servono ad allungare il weekend? Fanno finta di non sapere che i lavoratori dei trasporti e dei servizi lavorano 7 giorni su 7. Questo sciopero è stato calendarizzato di mercoledì e certo non poteva essere questo l’oggetto con cui attaccare. E’ stata privilegiata l’ormai vecchia nenia del sindacato vecchio contro i lavori nuovi. Un’argomentazione utilizzata da chi in nome dei giovani appartiene a immutabili corporazioni di garantiti. Ma anche questo argomento inciampa proprio sulle motivazioni dello sciopero di ieri a Milano”. “Facciamoci la domanda al contrario: davvero possiamo pensare che Milano possa continuare ad essere in futuro la città del Design, della Moda, del Food, dell’editoria senza il livello di qualità, accessibilità del trasporto pubblico che oggi garantisce ATM? Davvero crediamo che i tanti giovani che danno vita ad una start-up possano scegliere Milano come città in cui piantare il seme del futuro della propria azienda senza questa qualità del Trasporto? Non è un caso che le politiche europee di sviluppo abbiano costruito un nesso stringente tra Smart Cities e mobilità. Questo non cancella i disagi degli operatori e dei visitatori del Salone del Mobile, come non cancella gli attestati di comprensione che in queste ore la città ci ha dimostrato, una città che fa della concretezza un suo carattere distintivo, lo stesso pragmatismo che crediamo abbia fatto dire a molti “meglio rinunciare all’uovo di oggi per continuare ad avere una gallina in salute domani”. “Siamo dispiaciuti che proprio questa volta gli opinion makers siano rimasti senza argomentazioni. A noi rimane il profondo rispetto per le ragioni del nostro interlocutore, il Comune di Milano, con il quale abbiamo firmato un accordo con elementi che fino a ieri non erano emersi, due su tutti: il “lotto unico” e la garanzia occupazionale e salariale di primo e secondo livello”. “La Filt-Cgil da anni sostiene che la normativa sugli scioperi del settore consente a piccole e micro organizzazioni sindacali di costellare il calendario di scioperi che spesso senza una reale adesione dei lavoratori ottengono il c.d. “effetto annuncio” sulla base di questa considerazione la Filt-Cgil sostiene la necessità di una nuova normativa che leghi rappresentanza sindacale e diritto di precedenza nel fissare le date degli scioperi nel settore. Se avessimo avuto già oggi una normativa adeguata il 5 si sarebbe potuto evitare lo sciopero di Milano e identificare un’altra data, basti pensare che l’ultimo sciopero nella formazione sindacale che abbiamo conosciuto ieri risale a ben più di dieci anni fa. Se proprio uno stereotipo deve esserci cucito addosso vorremmo fosse fatto sempre, anche quando, per esempio, durante i mesi di Expo il sindacato confederale ha consentito attraverso gli accordi di svolgere l’appuntamento mondiale del 2015 senza caricare l’azienda municipalizzata di costi strutturali e dimostrando che esiste una strada sindacale fatta di contrattazione, responsabilità e sostenibilità economica. La stessa strada che a gennaio ci ha consentito di siglare l’accordo “Buongiorno Milano” per l’apertura anticipata e la chiusura posticipata delle linee della Metropolitana”.