Imprese artigiane: Milano, cresce anche l’occupazione (2)

Milano – Bilancio nel complesso positivo per l’artigianato, con 785 aziende in più nel biennio (22.348 contro le precedenti 21.563) Tra i mestieri individuali più diffusi a Milano, la fa da padrona ancora l’edilizia (6.154 unità, pari al 27,53%) in crescita del +11,97% nel biennio considerato, seguita dai trasporti (2.921, 13,07%) in calo però del 2,72% e dalla cura della persona (2.169, 9,70%) che sale del +6,98%. La cura del verde è il settore che tra il 2014 e il 2016 evidenza la crescita maggiore (+31,28%, 219 imprese totali), mentre spetta alla metalmeccanica la maglia nera (-26,82%, 424 ditte). Si assiste a un progressivo passaggio dai mestieri produttivi ai servizi. Nell’Area Metropolitana, italiani complessivamente in calo del -1,87% (-2,56% gli uomini, +1,94% le donne), stranieri in crescita +9,77% (uomini +9,21%, donne +13,65%). Sono 237 le ditte in più nel 2016 rispetto al 2014 (33.981 contro 33.744). Sempre l’edilizia al top del numero di imprese con 10.051 ditte (29,58 del totale), seguita dai trasporti (4.265, pari al 12,55%) e dall’impiantistica (3.280, 9,65%). E’ però il settore legno-arredo a segnare il maggior incremento nel biennio con un +32,28% (1285 impese totali), mentre si evidenzia in negativo la chimica (-20,87%, 170 aziende). Nella sola città di Monza, terza in Lombardia per numero di abitanti, le 1849 aziende artigiane individuali vedono una crescita del +10,65% fra gli stranieri (+28,57 donne, +8,11% uomini) e un calo del -2,72% fra gli italiani (+3,11% donne, -4,12% uomini). Sono 531 le imprese edili, in calo del -1,79%, seguite da 199 realtà del settore cura della persona (+6,49%) e da 168 servizi di pulizia (+4,19%). In evidenza la crescita del comparto cura del verde con il +22,73% (solo 25 però le imprese totali), mentre è l’impiantistica a riscontrare il calo peggiore nel biennio (-14,05% per 150 aziende). Situazione sostanzialmente stabile nel biennio, con solo 18 aziende in più nel complesso (1849 contro 1831). In Brianza, le 15.048 ditte individuali artigiane segnano un calo degli italiani pari al -2,25% (-0,11% donne; -2,61% uomini), contro il +7,13 dei titolari di origine straniera (+8,85% donne; +6,87% uomini). Edilizia in pole position tra le imprese con 4.700 realtà (31,23% del totale), seguita dall’impiantistica (1.667, 11,08%) e dal legno-arredo (1.552, 10,31%). A crescere maggiormente dal 2014 a oggi il settore artistico tradizionale (+37,91%, 320 imprese in totale) seguito a ruota da Itc-elettronica (+32,4%, 614 aziende). In profondo negativo la metalmeccanica (-18,76%, 792 realtà). Nel complesso nel biennio considerato in Brianza si è assistito alla scomparsa di 126 imprese individuali artigiane (15048 contro 15174). In questo caso, si assiste a una trasformazione dell’artigianato che assume sempre più caratteristiche di innovazione tecnologica rispetto ai mestieri tradizionali. “Questo quadro – conclude Accornero – dimostra in tutta la sua evidenza come anche l’artigianato milanese e brianzolo stia cambiando. L’incidenza sempre maggiore di titolari di origine straniera supplisce al calo costante di quelli italiani, mentre viene sempre più valorizzato il ruolo femminile che dimostra una vocazione imprenditoriale più spiccata rispetto agli uomini. Nel complesso, registriamo un andamento positivo, con una crescita timida ma significativa in un biennio ancora caratterizzato da una persistente crisi”.