Tpl: Cazzani (TPLO), sentenza del Tar sconcertante

Pavia – “Il diritto premia i peggiori, la sentenza del TAR è sconcertante. Così il Paese non ce la può fare”. Così ha esordito Alberto Cazzani, Consigliere Delegato TPLO, alla decisione del Tribunale amministrativo di rigettare il ricorso del consorzio Tplo. “Conta più la forma della qualità dei servizi”. A nulla è servito il fatto che l’offerta di TPLO sia di gran lunga la migliore con 99,1 punti su 100, mentre l’offerta di Autoguidovie è stata valutata 89,6 punti su 100. TPLO scarl sarebbe un consorzio ordinario e non un consorzio stabile, come dichiarato in offerta, ed in quanto tale avrebbe dovuto dichiarare le parti di servizio eseguite da ciascuna consorziata, anche se ciò era già stato indicato in altri documenti di gara. Questa sostanzialmente la motivazione del TAR con la quale vengono confermati i provvedimenti di esclusione di TPLO e di aggiudicazione ad Autoguidovie. Neppure i dubbi circa i profili di possibile falsità dei provvedimenti della Provincia, che pure hanno spinto il TAR a trasmettere gli atti alla Procura della Repubblica, sarebbero sufficienti per il loro annullamento. Il TAR ha negato anche il c.d. soccorso istruttorio, che nel rispetto della procedura di gara avrebbe consentito di integrare elementi ritenuti poco chiari sul piano formale, sposando una tesi formalistica che appare francamente in contrasto con i principi europei che privilegiano l’aspetto sostanzialistico nelle procedure di gara a tutela di un effettiva libera concorrenza. Il collegio di difesa di TPLO ha già iniziato a valutare i motivi di impugnazione della sentenza davanti al Consiglio di Stato. Resta tutta l’amarezza di dover ancora una volta constatare che nel nostro sistema paese basta mettere una croce nella casella che la burocrazia ritiene sbagliata per sacrificare l’oggettiva qualità di un servizio pubblico ed una sana e reale competitività meritocratica tra imprese, a discapito sia dell’utenza del servizio che del libero mercato. “Questo Paese ha bisogno di liberalizzare i servizi pubblici con norme chiare e di facile attuazione che non costringano le imprese ad assurde ginkane tra formalismi e burocrazie”, conclude Alberto Cazzani.