Svizzera: domani nel Ticino referendum contro i frontalieri italiani

Milano – Domani si vota nel Canton Ticino, ini Svizzera, per limitare il lavoro dei frontalieri italiani. E rischiano il posto 60 mila lavoratori che ogni giorno varcano il confine della Confederazione elvetica. Obiettivo del referendum il declassamento dei lavoratori italiani: a parità di qualifica professionale, questa la proposta, andrebbe data precedenza nelle assunzioni agli elvetici. Il precedente del 2014 – quando il 70% dei ticinesi si espresse favorevolmente al grido del “prima i nostri” nel corso di un referendum nazionale poi rimasto lettera morta – appare scontato. I lavoratori italiani in Ticino sono 62.647, in diminuzione dello 0,5% rispetto al 2015. In tutti i 26 cantoni se ne contano 306 mila. Il governo svizzero ha presentato un piano per porre limiti all’immigrazione di cittadini di paesi Ue attraverso norme che entreranno in vigore dal 9 febbraio 2017. Ma ai partiti di governo del Ticino questo non basta. Il nuovo quesito, che sarà votato solo nel cantone di lingua italiana, ricalca quello federale del 2014, quando il “prima i nostri” passò d’un soffio a livello nazionale, con il 50,3%, ma tra Lugano e Bellinzona ottenne oltre i due terzi dei sì. I risultati del referendum dovranno poi essere fatti propri dal governo cantonale.